Sostenere un colloquio di lavoro, soprattutto se lo si affronta per la prima volta e quindi senza esperienze pregresse, può essere per molti una situazione di ansia e stress psicologico: dopotutto, è in queste occasioni che si potrà decidere del vostro futuro lavorativo. Durante il colloquio, il candidato ha un periodo di tempo limitato per convincere l’interlocutore di essere la persona perfetta, e il dipartimento del personale, di solito, decide in breve tempo se davanti a sé ha la persona giusta o meno per la posizione lavorativa offerta. Ma spesso, e soprattutto quando non si ha ancora molta esperienza nella ricerca di un lavoro, è difficile capire cosa realmente cercano le aziende.
Sebbene non sia possibile rispondere in modo standard, ci sono alcune regole che i candidati dovrebbero seguire per fare una buona impressione durante il colloquio. Alcuni fattori differiscono da azienda ad azienda, altri sono specifici del settore e, mentre in alcuni l’aspetto eloquente è più importante, in altri può esserlo un’immagine più serena. Anche altre variabili, come l’umore dell’intervistatore, potrebbero influenzare il corso della conversazione. Il “trucco” è reagire con sicurezza a fattori che non sono nelle vostre mani.
Vediamo come affrontare con successo un colloquio di lavoro.
Primo colloquio di lavoro: quale abbigliamento è quello giusto?
Quando scegli gli abiti da indossare per un colloquio di lavoro, è sempre bene prestare attenzione a ogni minimo dettaglio. Che tu sia un uomo o una donna, esistono delle regole che è bene seguire per fare una buona impressione:
– presentarsi in ordine, con le unghie curate, la barba rasata, con i capelli puliti e pettinati e con un profumo dall’aroma delicato.
– le scarpe devono essere semplici: scarpe uomo classiche come queste disponibili su YOOX e abbinate al completo che si sceglie di indossare (come mocassini); scarpe donna con tacco non eccessivamente alto da indossare con gonna o tailleur non troppo corto.
– vestiti e accessori (orologio, anelli, bracciali, borsa …) devono essere discreti, evitare gli eccessi.
– tutti i capi devono essere ben stirati, senza macchie o piegature: l’obiettivo è trasmettere un’immagine discreta e pulita, quindi evitare gli indumenti strappati o usurati, anche se sono stati progettati in questo modo.
– indipendentemente dal fatto che si tratti di un’azienda formale o informale, bisogna scommettere su un’immagine pulita e classica, evitando colori troppo sgargianti o troppo spenti.
Come affrontare un colloquio: domande e risposte
Non esistono formule uniche su come rispondere al primo colloquio di lavoro. Esistono tuttavia delle linee guida utili per impressionare positivamente l’intervistatore.
Ecco alcune delle domande più generalmente poste in sede di colloquio e suggerimenti per rispondere in modo adeguato al recruiter:
- Difetti e virtù
Generalmente chiederanno di dettagliare alcuni punti di forza o virtù e alcune debolezze o difetti di sé stesso. È fondamentale non segnalare mai alcun difetto che impedirebbe di svolgere correttamente la posizione per la quale ci si sta candidando.
- Raccontami di te
Questo punto non è fatto per poter raccontare tutta la nostra vita, ma solo quei dettagli che interessano il nostro intervistatore, evidenziando le qualità che ci fanno sembrare attraenti per la posizione e l’organizzazione.
- Dove ti vedi nei prossimi cinque anni?
Questa domanda cerca di sapere qual è la tua motivazione rispetto al lavoro per il quale ti stai candidando. Cioè, per sapere se è quello che stavi cercando a lungo termine o semplicemente per “trovare qualcosa di meglio”. Non c’è una risposta corretta, poiché l’azienda potrebbe cercare qualcuno per una posizione di continuità, ma anche qualcuno temporaneo. Pertanto, la nostra raccomandazione è di rispondere onestamente.
- Con quale tipo di datore vorresti lavorare?
Offrire solo una risposta oggettiva, del tipo: “Vorrei lavorare con un superiore che è aperto a nuove idee, che sa delegare quando serve, oltre ad essere democratico, che tiene conto dell’opinione di tutti intorno a lui. “
5. Cosa mettere in evidenza del nostro precedente datore di lavoro?
Qui dobbiamo stare attenti e non parlare mai male del nostro precedente supervisore, poiché questo può portarci a cadere nella trappola. Per rispondere quindi puoi essere imparziale dicendo qualcosa del tipo: “Ho avuto supervisori molto diversi e da alcuni ho potuto imparare più che da altri.
Ultimo dettaglio da non sottovalutare: l’ansia. Purtroppo, soprattutto nelle persone particolarmente sensibili, l’ansia può giocare brutti scherzi. Il nostro consiglio è di presentarsi al colloquio sereni e sicuri di sé stessi, parlando chiaramente, con tranquillità e con onestà, raccontando della propria formazione ed eventuali esperienze lavorative, evitando che emozione e paura prendano il sopravvento.