I risultati della ricerca sono stati recentemente pubblicati nel lavoro “Diet influences the functions of the human intestinal microbiome” sulla prestigiosa rivista Scientific Reports.
Per l’Ateneo di Parma hanno collaborato alla ricerca, sviluppatasi nell’ambito di un finanziamento PRIN, Erasmo Neviani e Camilla Lazzi, microbiologi del gruppo di Microbiologia degli alimenti, e Nicoletta Pellegrini, dell’Unità di Nutrizione Umana del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco.
Mettendo a confronto gli effetti sul microbiota intestinale di un rilevante numero di soggetti vegani, vegetariani ed onnivori è stato possibile studiare come i microrganismi intestinali programmano il loro metabolismo adattandosi alle condizioni che si sviluppano nell’intestino. Ne consegue che tramite l’espressione di specifici geni i microrganismi dell’intestino sono in grado di convertire le principali molecole introdotte con gli alimenti in una serie di piccole molecole che possono influenzare significativamente la fisiologia dell’ospite.
Per scoprire cosa sia alla base degli effetti dei componenti dietetici chiave sulle funzioni microbiche e sul modo in cui si modulano le interazioni ospite-microbo, è stato utilizzato per la prima volta un approccio multi-omico.
I risultati ottenuti permettono un ulteriore e rilevante passo avanti nella comprensione di come la dieta possa prevenire/mitigare il rischio di malattie.
Si tratta solo dell’ultimo di una serie di lavori, condotti da questo network di ricercatori, che ha permesso di favorire la comprensione del rapporto tra alimentazione e microbiota intestinale. In considerazione dell’importanza della composizione microbica del nostro intestino le ricerche inducono ad elementi di comprensione di come l’alimentazione ed i microrganismi da essa veicolati siano uno dei principali fattori del benessere umano