“La presenza di Orhan Pamuk è un evento di grande prestigio per il nostro ateneo – spiega il rettore Nicola Sartor – non solo per il ruolo che l’intellettuale riveste nel panorama letterario, politico e sociale, ma anche perchè testimonia la vocazione internazionale del nostro ateneo nella didattica e nella ricerca”. Così il rettore commenta l’incontro con il Nobel alla Letteratura che sarà ospite all’università di Verona venerdì 11 aprile, alle 17.30, nell’aula T3 del Polo Zanotto. Pamuk incontrerà la comunità universitaria e la cittadinanza durante l’incontro “Il museo dell’innocenza. Dal romanzo al museo”, organizzato dal dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica diretto da Guglielmo Bottari e dalla scuola di dottorato in Studi umanistici di ateneo diretta da Anna Maria Babbi in collaborazione con l’ufficio Comunicazione.
“Pamuk sarà a Verona – aggiunge il rettore – per raccontare il suo ultimo lavoro letterario e il suo progetto architettonico e museale. Un’occasione di alto livello formativo e culturale aperta alla comunità universitaria e alla città e promossa per stimolare, in particolare nei nostri giovani, una mentalità aperta, lo spirito critico e un respiro culturale ampio che offrono un’educazione mirata alla comprensione profonda di problemi complessi”.
“Il museo dell’innocenza” è il titolo del romanzo di Pamuk pubblicato nel 2008 in Turchia e nel 2009 in Italia per Einaudi ed è contemporaneamente una raccolta di oggetti, allegorie e metafore che nel corso di alcuni anni lo scrittore ha cercato e poi allestito con pazienza e dedizione in affollate teche di legno disposte sui tre piani di un vecchio palazzo di Istanbul, nel cuore di Cukurcuma, un tempo quartiere popolare, oggi rifugio per nuovi e vecchi immigrati, artisti e antiquari. Il museo è ospitato nella casa in cui abitava Füsun, protagonista dell’infelice storia d’amore con Kemal narrata nel romanzo.
Ad accogliere Pamuk, in una conversazione in lingua inglese, saranno Massimo Salgaro, ricercatore del dipartimento di Lingue e letterature straniere di ateneo, Silvia Bigliazzi, ordinario di Letteratura inglese. Sul palco anche Pinar Özütemiz, dottoranda all’università scaligera che sta lavorando ad una ricerca sull’opera di Pamuk “Il museo dell’innocenza” sia come romanzo pubblicato nel 2009 in Italia da Einaudi, sia come progetto architettonico e museale di Istanbul. Pinar, classe 1983, nata in Turchia nella provincia di Osmaneli, conduce la sua esperienza di studio nell’ambito del dottorato di ricerca in “Letterature straniere e scienza della letteratura” grazie a una borsa di studio per l’internazionalizzazione. Un’opportunità che l’ateneo riserva a studenti residenti all’estero che presentino progetti di ricerca da realizzare in collaborazione con università straniere.