In occasione dell’arrivo del nuovo anno accademico, il Presidente Mattarella ha cominciato il suo tour per gli atenei italiani, facendo tappa a Cassino. E, nel mentre, si è soffermato nel ragionare su come lo studio sia “strumento di dialogo tra opinioni, esperienze e culture diverse”.
Come riportato su La Repubblica, infatti, ha ribadito come studiare sia “strumento d’apertura al dialogo e all’amicizia, all’interesse e al rispetto verso culture diverse, verso opinioni ed esperienze di altri.” Un valore aggiunto che, alle volte, funge anche da passaporto; “sono diversi i casi di giovanissimi che attribuiscono il valore di un passaporto alla pagella”, ha ricordato il Presidente, “dandogli un valore anche più forte, quasi di accreditamento per il mondo. Ciò ribadisce quello che lo studio costituisce: la spinta e lo strumento per l’apertura”.
Uno strumento che, però, trova una difficile continuità nel contesto italiano. Motivo per cui Mattarella ricorda ancora una volta che ”l’Italia è purtroppo in ritardo per il numero di laureati rispetto alla media europea e per questo ha bisogno di una forte spinta da parte delle istituzioni”. Bisogna incentivare, quindi, “gli studi universitari, che non possono essere riservati a una élite” e, di conseguenza, attivare “un percorso di diffusione capillare degli studi superiori”.