Tra compiti in classe, interrogazioni e le ore più calde della primavera passate in aule spesso sovraffollate, la gita scolastica di fine anno per molti ragazzi della scuola primaria e secondaria rappresenta in genere una boccata d’aria prima del rush finale che porta alla conclusione dell’anno scolastico. Le richieste sono di solito molto alte, tanto che a volte i professori che dovrebbero occuparsi di tenere d’occhio i ragazzi e guidarli non sono sufficienti.
È quanto è successo alla scuola media “Paolo Ferrari” di Marina di Massa, in provincia di Massa Carrara, dove la dirigente, Alessandra Valsega, ha deciso di limitare le adesioni degli studenti adottando dei criteri di merito per poter partecipare alla gita di 4 giorni a Napoli organizzata dall’istituto.
Si è trattata, si giustificherà la Preside, di una scelta obbligata, in quanto il numero di docenti disposti ad accompagnare i 110 ragazzi “prenotati” per la gita, otto, era troppo basso, e per non mettere a repentaglio la sicurezza degli studenti si è deciso di adottare come discrimine il voto in condotta degli studenti, selezionando solo quelli con “Distinto”, i più disciplinati quindi. Per i restanti invece sono previste delle visite guidate nei musei della città.
Tuttavia, la scelta non è passata senza polemiche da parte degli esclusi. I genitori di alcuni di questi, infatti, hanno protestato sostenendo che comparirebbero tra i depennati dalla gita anche studenti con disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, come i dislessici. Il criterio adottato, secondo i genitori, sarebbe discriminante perché escluderebbe anche studenti volenterosi che non hanno raggiunto buoni risultati dal punto di vista del rendimento scolastico.