L’università pubblica spagnola Rey Juan Carlos è accusata di aver rilasciato diplomi di laurea fasulli a circa 500 italiani. Le lauree fraudolente avrebbero consentito a questi studenti di essere registrati come avvocati al foro di Madrid e probabilmente anche in altre città spagnole. Ma non è la prima volta che l’ateneo spagnolo commette degli illeciti: lo stesso dipartimento di Legge era stato protagonista di uno scandalo per avere offerto delle lauree “a condizioni vantaggiose” a diversi politici. Due di quelli coinvolti, il conservatore Cristina Cifuentes e la socialista Carmen Monton, sono stati costretti a dimettersi.
Nel caso degli studenti italiani, l’iscrizione al foro di Madrid avrebbe permesso loro di esercitare la professione in tutta l’Unione europea, pertanto anche in Italia, dove l’iter per diventare avvocato non è per nulla semplice. Bisogna, infatti, sostenere un esame che viene superato da un numero limitato di persone, poiché gli iscritti all’ordine non possono essere superiori ad una certa soglia. Per via di queste dinamiche, molti giovani aspiranti avvocato, in Italia, sono costretti tentare diverse volte prima di riuscire a superare il fatidico esame.
Eppure, le difficoltà di un percorso non possono giustificare scorciatoie come quelle offerte dalla Rey Juan Carlos. In particolare in un dipartimento in cui la “legge” dovrebbe essere la protagonista oltre che di nome, anche e soprattutto di fatto.