“Per l’accesso al corso di medicina all’universita’ manterremo l’accesso programmato. Tornando indietro non si garantirebbe piu’ quella qualita’ formativa che ci invidiano nel mondo”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca, Stefania Giannini, nel corso di un’audizione alla Camera davanti alle commissioni riunite Cultura e Affari sociali. Giannini ha quindi spiegato che per risolvere il problema del sovraffollamento ai corsi “organizzeremo dei test di orientamento nelle scuole, test di autovalutazione che definirei diagnostici per gli studenti e che la normativa vigente ci consente gia’ di svolgere. Inoltre – ha annunciato il ministro – renderemo la prova valutativamente piu’ qualificata, senza quelle anomalie esistenti adesso”. Quello dell’accesso ai corsi di medicina “e’ un tema delicato, complesso e importante su cui il governo sta doverosamente lavorando”, ha aggiunto Giannini parlando dell’esistenza di un “imbuto” nelle facolta’ di medicina. “La selezione deve essere migliorata e corretta – ha continuato il ministro – tenendo conto di quanti studenti si laureano e quanti specializzandi possiamo garantire”. Insomma, ha spiegato con una metafora, “l’imbuto deve prendere la forma naturale di un cilindro”. (AGI)