Nel 2024, il cosiddetto “Bonus Tiroide” continua a rappresentare un supporto economico fondamentale per le persone affette da specifiche patologie legate alla tiroide.
Questo contributo non è una novità assoluta, ma rientra nell’ambito delle agevolazioni previste dallo Stato per i cittadini affetti da malattie croniche o invalidanti. Tuttavia, è importante chiarire come funziona, chi può richiederlo e quali patologie della tiroide permettono di accedere a questo bonus.
A chi spetta il Bonus Tiroide
Il bonus tiroide è destinato a persone che soffrono di determinate patologie tiroidee che compromettono significativamente la loro salute e, in alcuni casi, la loro capacità lavorativa. Non si tratta di un bonus automatico, ma di un sussidio economico che rientra nell’assegno di invalidità civile.
Pertanto, per accedere a questo contributo, è necessario che la persona affetta dalla patologia tiroidea abbia ottenuto il riconoscimento di una percentuale di invalidità civile pari o superiore al 74%.
Requisiti per richiedere il Bonus Tiroide
Per ottenere il bonus tiroide 2024, i requisiti principali sono:
- Riconoscimento di invalidità civile: è necessario che l’INPS riconosca una percentuale di invalidità di almeno il 74% a seguito di una diagnosi di una delle patologie tiroidee specifiche.
- Condizioni economiche: l’importo dell’assegno di invalidità civile è vincolato anche ai limiti di reddito, che variano annualmente. Per il 2024, il tetto massimo di reddito per poter accedere a questo bonus sarà comunicato direttamente dall’INPS.
- Residenza in Italia: il bonus è riservato ai cittadini italiani residenti in Italia, ma anche ai cittadini stranieri con permesso di soggiorno di lungo periodo.
Le patologie della tiroide riconosciute
Esistono diverse patologie legate alla tiroide che possono dare accesso al bonus, ma le principali quattro che danno diritto all’assegno di invalidità sono:
- Ipertiroidismo: si tratta di una condizione in cui la ghiandola tiroidea produce un eccesso di ormoni tiroidei. Questo può portare a sintomi come perdita di peso improvvisa, nervosismo, tachicardia e debolezza muscolare. Nei casi più gravi, può causare complicazioni significative e ridurre la capacità lavorativa.
- Ipotiroidismo: in questo caso, la tiroide produce una quantità insufficiente di ormoni tiroidei. I sintomi includono affaticamento, aumento di peso, depressione e rallentamento mentale. Nei casi di ipotiroidismo grave, la patologia può compromettere seriamente la qualità della vita.
- Tiroidite di Hashimoto: È una malattia autoimmune che porta all’infiammazione cronica della tiroide. Nel lungo termine, questa condizione può causare ipotiroidismo e, in casi estremi, danni irreversibili alla ghiandola.
- Carcinoma tiroideo: è il tumore maligno della tiroide. Nonostante molti casi di carcinoma tiroideo siano curabili, la malattia può richiedere interventi invasivi come la rimozione totale della tiroide, con conseguenze gravi sulla salute e sulla qualità della vita.
Chi può richiedere il Bonus Tiroide
Come detto, possono richiedere il bonus tiroide 2024 le persone che:
- Hanno una diagnosi di una delle patologie sopra elencate.
- Hanno ottenuto il riconoscimento di invalidità civile con una percentuale pari o superiore al 74%.
- Rispettano i limiti di reddito stabiliti annualmente dall’INPS.
La richiesta del bonus può essere effettuata direttamente tramite il sito dell’INPS o tramite il supporto di un patronato. Il richiedente dovrà presentare documentazione medica che attesti la diagnosi della patologia tiroidea e il certificato di invalidità riconosciuta.
A quanto ammonta il Bonus Tiroide
L’importo del bonus tiroide varia a seconda della gravità della condizione e della percentuale di invalidità riconosciuta. Nel 2024, l’assegno di invalidità civile per coloro che raggiungono o superano la soglia del 74% di invalidità si attesta attorno a 313 euro al mese, come previsto dalle normative vigenti per l’invalidità civile.
In alcuni casi, per invalidità più gravi, l’importo può essere incrementato, ma resta strettamente legato alle condizioni economiche del richiedente.