Primo dottore di ricerca in Studi giuridici comparati ed europei nel percorso in cotutela sviluppato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento con la School of Law della Shanghai University of Finance and Economics per formare giuristi che sappiano destreggiarsi nella globalizzazione.
Il primo a concludere il percorso con la Cina del dottorato trentino è stato Tang Weisen con una tesi sui profili giuridici dell’impresa sociale. Il candidato ha difeso la sua tesi nei giorni scorsi a Shanghai davanti alla commissione presieduta da Xue Jun, ordinario di Diritto civile e vicepreside della School of Law della Peking University, da anni contitolare del corso di Diritto cinese all’Università di Trento. Tang Weisen, 31 anni, originario di Guangzhou, si era laureato all’Università di Changsha. Poi la decisione di intraprendere il corso di dottorato in cotutela Trento-Shanghai. A seguirlo nel suo percorso sono stati i professori Wang Quanxing per l’Università di Shanghai e Luca Nogler per l’Università di Trento.
Esprime soddisfazione il coordinatore del corso di dottorato, Gianni Santucci. «L’accordo di cotutela tra il nostro corso di dottorato di ricerca e quello cinese – ricorda – era stato firmato nel 2009. Siamo soddisfatti che Tang Weisen abbia terminato brillantemente questo percorso e che altri due studenti cinesi siano iscritti al corso. Crediamo sia un’opportunità straordinaria per giovani italiani e di altri Paesi che aspirino ad acquisire le competenze di cui c’è bisogno».
Santucci riprende: «La preparazione tradizionali del giurista, quella che si limita al contesto “nazionale”, ormai risulta inadeguata. Lo scopo del corso è formare studiosi consapevoli delle connessioni storiche, transnazionali e disciplinari che caratterizzano il sapere giuridico e che, sulla base di questa consapevolezza, siano in grado di reggere le sfide più significative che oggi si presentano, in particolare in rapporto ai fenomeni di globalizzazione. Spero che tanti altri giovani in formazione colgano questa opportunità sia che abbiano l’intenzione di dedicarsi alla ricerca in ambito accademico sia che aspirino a lavorare in organismi internazionali o in pubbliche amministrazioni e in imprese private che hanno l’esigenza di rapportarsi con interlocutori esteri».