Anche l’Italia aderisce al progetto per la costruzione dell’European Spallation Source, la grande infrastruttura di ricerca, aperta a tutti i ricercatori europei, per la produzione e l’utilizzo di fasci intensi di neutroni in studi multidisciplinari che avrà sede a Lund, in Svezia.
Il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, ha formalizzato l’impegno del nostro Paese nell’iniziativa. L’ESS è una sorgente di neutroni che consentirà agli scienziati di ‘vedere’ e comprendere la struttura, le interazioni e i moti di atomi e molecole. In pratica, si tratta di un gigantesco microscopio per lo studio di diversi materiali.
La nuova infrastruttura sarà almeno 30 volte più efficiente di quelle già esistenti nel mondo. L’accordo siglato per l’adesione del nostro paese prevede che il contributo italiano avvenga principalmente attraverso attività di progettazione e fornitura di strumentazione ad elevato contenuto tecnologico.
Questa modalità di contribuzione consente il coinvolgimento di imprese italiane altamente qualificate, oltre a quello di Enti di Ricerca, quali l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ed Elettra Sincrotrone Trieste, e delle Università. L’Italia ha già partecipato con finanziamenti Miur alla fase di pre-costruzione dell’ESS ed il Miur continuerà a finanziare le prossime fasi realizzative del ‘super-microscopio’ con circa 110 milioni di euro che arriveranno dal Foe, il Fondo Ordinario degli Enti di Ricerca, in particolare dalla parte dedicata al sostegno delle infrastrutture di ricerca di interesse pan-europeo.