Diventare un media buyer richiede formazione, competenze analitiche e un’ottima comprensione delle dinamiche del mercato pubblicitario. Scegliere un percorso formativo adeguato e aggiornarsi continuamente sulle nuove tecnologie e tendenze del settore sono passi essenziali per avere successo in questo campo dinamico e in continua evoluzione.
Cos’è il media buying?
Il media buying è un processo strategico che prevede l’acquisto di spazi pubblicitari sui vari canali di comunicazione per promuovere prodotti o servizi. I media buyer lavorano per assicurarsi che la pubblicità raggiunga il pubblico giusto al momento giusto e al miglior costo possibile. Questo ruolo richiede una conoscenza approfondita delle tendenze di mercato, dei comportamenti dei consumatori e delle diverse piattaforme pubblicitarie.
A cosa serve il media buying?
Il media buying è cruciale per ottimizzare il budget pubblicitario e massimizzare l’efficacia delle campagne pubblicitarie. I media buyer analizzano dati e metriche per prendere decisioni informate sull’acquisto di spazi pubblicitari, garantendo che i messaggi promozionali raggiungano il target desiderato in modo efficace. Questo processo è fondamentale per aumentare la visibilità di un brand e generare conversioni.
Dove studiare media buying?
Per diventare un esperto in media buying, è possibile seguire percorsi formativi sia a livello universitario sia attraverso corsi online. Ecco alcune opzioni:
Università
- Università Bocconi: offre corsi di marketing e comunicazione con moduli specifici dedicati alla pubblicità e al media planning.
- Università La Sapienza di Roma: propone corsi in marketing e comunicazione che includono il media buying come parte del curriculum.
- Università Cattolica del Sacro Cuore: offre programmi in marketing e comunicazione digitale che comprendono lo studio delle strategie di media buying.
Corsi Online
- Google Skillshop: corsi gratuiti su Google Ads che coprono vari aspetti del media buying digitale.
- Coursera: piattaforme come Coursera offrono corsi di marketing digitale che includono moduli specifici sul media buying.
- Udemy: presenta una vasta gamma di corsi su media buying e programmatic advertising, adatti sia ai principianti che ai professionisti.
Quanto guadagna un media buyer?
Il salario di un media buyer può variare in base all’esperienza, al settore e alla localizzazione. In Italia, un media buyer junior può guadagnare dai 25.000 ai 30.000 euro lordi all’anno, mentre un professionista con più esperienza può arrivare a guadagnare tra i 40.000 e i 60.000 euro lordi annui. Negli Stati Uniti, i salari possono essere significativamente più alti, riflettendo una domanda più ampia per esperti nel settore.
Dove può lavorare un media buyer?
I media buyer possono lavorare in vari contesti, tra cui:
- Agenzie pubblicitarie: qui gestiscono le campagne per diversi clienti.
- Dipartimenti marketing di aziende: curano le strategie pubblicitarie internamente.
- Media company: collaborano con editori per ottimizzare le campagne pubblicitarie.
- Freelance: offrono consulenze a clienti diversi, spesso gestendo piccole imprese o startup.
I media buyer più importanti in Italia
In Italia, i media buyer più importanti sono spesso associati a grandi agenzie pubblicitarie e aziende specializzate nel marketing e nella comunicazione. Ecco alcuni dei nomi e delle realtà più rilevanti nel settore:
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GroupM: parte del gruppo WPP, è una delle maggiori agenzie di investimento media in Italia. Gestisce una significativa quota del mercato pubblicitario attraverso le sue agenzie operative come Mindshare, Wavemaker e Mediacom.
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Publicis media: un altro grande player nel panorama italiano, parte del gruppo Publicis. Include agenzie come Zenith, Starcom, e Spark Foundry, che gestiscono campagne di media buying per molti brand di rilievo.
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Omnicom media group: conosciuto per le sue agenzie OMD e PHD, Omnicom è una delle principali realtà nel settore del media buying in Italia, offrendo servizi avanzati di pianificazione e acquisto media.
- Havas Media: parte del gruppo Havas, questa agenzia si concentra su strategie innovative di media buying e comunicazione integrata, lavorando con numerosi clienti importanti in Italia.
- Carat (Dentsu Aegis Network): carat è una delle agenzie più influenti in Italia per quanto riguarda il media buying, parte del grande network Dentsu. Si distingue per l’uso strategico dei dati e dell’analisi per ottimizzare gli acquisti media.
Queste agenzie sono responsabili delle principali campagne pubblicitarie e media buying in Italia e gestiscono budget significativi per clienti nazionali e internazionali. I professionisti che lavorano in queste aziende sono spesso considerati tra i migliori nel settore grazie alla loro esperienza e alle loro competenze avanzate.
Tutti i passaggi per fare media buying
Per avviare una campagna pubblicitaria di successo, è fondamentale seguire alcuni passaggi chiave. Ecco una guida dettagliata per orientarti nel processo di media buying:
Definizione degli obiettivi
Prima di tutto, è essenziale chiarire quali sono gli obiettivi della campagna. Vuoi aumentare il traffico sul sito web, ampliare la visibilità del marchio o costruire una community attiva? Rispondere a queste domande ti aiuterà a scegliere i canali più appropriati e a progettare annunci pubblicitari più efficaci.
Pianificazione e ideazione della campagna
Una volta definiti gli obiettivi, il passo successivo è pianificare la campagna. Se opti per l’uso di piattaforme DSP (Demand-Side Platform), dovrai inserire dettagli come il tipo di campagna, la creatività, il budget e il pubblico di destinazione. Dopo aver avviato la campagna, dovrai attendere i risultati.Se, invece, scegli una strategia tradizionale, il processo coinvolge la creazione fisica della campagna. In questo caso, grafici, social media manager o esperti di Google Ads si occuperanno della progettazione e dell’implementazione degli annunci su carta stampata, radio, TV o banner, seguendo le linee guida dell’editore.
Monitoraggio e valutazione dei risultati
Dopo il lancio della campagna, è cruciale monitorare i risultati per valutare l’efficacia delle strategie adottate. Per le campagne online, questo processo è relativamente semplice: puoi accedere a statistiche dettagliate su visualizzazioni, commenti, condivisioni e tracciare metriche come il numero di visite al sito o le risposte alle call-to-action.
Le migliori piattaforme digitali di media buying
Nel mondo del media buying digitale, le piattaforme sono strumenti essenziali per ottimizzare le campagne pubblicitarie e massimizzare il ritorno sull’investimento. Ecco una panoramica delle migliori piattaforme digitali per il media buying, ognuna con caratteristiche uniche e vantaggi specifici:
- Google Ads
- Descrizione: google Ads è una delle piattaforme di advertising più popolari e ampiamente utilizzate. Permette di creare annunci per la rete di ricerca di Google, YouTube e siti web affiliati.
- Vantaggi: accesso a una vasta audience, targeting avanzato basato su parole chiave, interessi e dati demografici, reportistica dettagliata.
- Ideale per: campagne PPC (pay-per-click), video marketing e display advertising.
- Meta Ads (Facebook Ads e Instagram Ads)
- Descrizione: meta Ads consente di gestire campagne pubblicitarie su Facebook e Instagram, con opzioni di targeting molto specifiche grazie ai dati degli utenti.
- Vantaggi: segmentazione dettagliata, opzioni di creatività avanzate, analytics approfonditi, e la possibilità di raggiungere un vasto pubblico attraverso due delle piattaforme social più popolari.
- Ideale per: branding, campagne di engagement e lead generation.
- LinkedIn Ads
- Descrizione: LinkedIn Ads è particolarmente utile per il B2B, permettendo alle aziende di raggiungere professionisti e decision-makers.
- Vantaggi: targeting per settore, ruolo professionale, e dimensioni dell’azienda, ottimo per il marketing B2B e la generazione di contatti qualificati.
- Ideale per: campagne di lead generation e branding aziendale.
- Twitter Ads
- Descrizione: X Ads offre strumenti per promuovere tweet, account e trend su Twitter, facilitando l’interazione in tempo reale con l’audience.
- Vantaggi: capacità di generare conversazioni e engagement in tempo reale, targeting basato su interessi e parole chiave.
- Ideale per: eventi live, campagne di branding e gestione della reputazione.
- Programmatic Advertising Platforms (DSP)
- Descrizione: le piattaforme DSP (Demand-Side Platform) come The Trade Desk, MediaMath e AppNexus permettono di acquistare spazi pubblicitari su diversi canali e formati attraverso un’unica interfaccia.
- Vantaggi: automazione dell’acquisto media, targeting avanzato basato su dati, ottimizzazione in tempo reale e accesso a un ampio inventario pubblicitario.
- Ideale per: campagne programmatiche su larga scala e acquisto pubblicitario multi-canale.
- Amazon Advertising
- Descrizione: amazon Advertising offre soluzioni pubblicitarie per promuovere prodotti all’interno della piattaforma Amazon e su altri siti web attraverso la rete pubblicitaria di Amazon.
- Vantaggi: targeting basato su intenti di acquisto, ottimizzazione delle vendite di prodotto e reportistica dettagliata delle performance.
- Ideale per: e-commerce e promozione di prodotti fisici.
- Taboola e Outbrain
- Descrizione: queste piattaforme sono specializzate in native advertising e content discovery, mostrando annunci sotto forma di contenuti consigliati su siti web.
- Vantaggi: maggiore visibilità e engagement attraverso contenuti sponsorizzati, targeting basato su interessi e comportamenti degli utenti.
- Ideale per: content marketing e campagne di traffico verso articoli e landing page.
- AdRoll
- Descrizione: adRoll è una piattaforma di retargeting e remarketing che consente di raggiungere nuovamente i visitatori del sito web con annunci personalizzati.
- Vantaggi: capacità di recuperare visitatori persi, integrazione con e-commerce e reportistica approfondita.
- Ideale per: strategie di retargeting e campagne di conversione.