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Motori di ricerca alternativi per universitari: i più utili per lo studio

Motori di ricerca alternativi a Google? Sebbene molti credano il contrario, esistono e sono numerosi. È utile, inoltre, sapere che alcuni di questi sistemi presentano delle funzionalità inedite che potrebbero risultare davvero molto utili, soprattutto agli studenti universitari. Di seguito alcuni nomi da segnare.

Motori di ricerca alternativi per studenti: le funzionalità

Molti studenti universitari si affidano alla rete per accedere a contenuti, realizzare approfondimenti, superare esami. Ma per ottenere ottimi risultati è fondamentale sapersi destreggiare tra le numerosissime informazioni e i disparati sistemi automatici che raccolgono e analizzano i dati. Ciò che non tutti sanno è che esistono diversi motori di ricerca accademici, che racchiudono interessanti pubblicazioni di stampo scientifico, e non solo: fonti, queste, semplici da utilizzare e sicuramente attendibili.


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Motori di ricerca alternativi per studenti: i più utili

Quali motori di ricerca può usare uno studente? Di seguito un elenco di quelli alternativi a Google e più noti, pensati per chi trascorre le giornate sui libri e, più in generale, per i più curiosi:

  1. RefSeek, tramite cui è possibile accedere ad oltre un miliardo di risorse accademiche;
  2. Science.gov, si tratta un motore di ricerca governativo statunitense particolarmente utile, in quanto specializzato in pubblicazioni scientifiche. Science.gov effettua ricerche in oltre 60 database e oltre 2.200 siti Web scientifici per fornire agli utenti l’accesso a oltre 200 milioni di pagine di autorevoli informazioni scientifiche, inclusi i risultati di ricerca e sviluppo;
  3. WorldCat.org è un catalogo bibliografico che spicca per la quantità di contenuti di biblioteche registrate (che ammontano a ben 20.000). Le biblioteche in questione si trovano in oltre 123 Paesi e sono le stesse che partecipano alla cooperazione bibliotecaria dell’Online Computer Library Center;

  4. RePEc: è il nome riservato ad un progetto di collaborazione volontario che ha preso avvio nel 1997 e che è attualmente portato avanti da ben 99 nazioni e gestito da un gruppo eterogeneo di esperti: dagli economisti ai bibliotecari, passando per gli informatici. Con l’obiettivo di favorire la diffusione di saperi (in particolare in ambito economico),  sono stati raccolte circa 4 milioni di pubblicazioni.

Questo post è stato pubblicato il 21 Febbraio 2023

Redazione

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