Secondo i dati Eurostat, le dieci zone europee con i dati peggiori, dal punto di vista occupazionale, a tre anni dalla laurea sono tutte in Italia e in Grecia.
I dati sono stati raccolti dall’Eurostat, che ha preso in considerazione i numeri del mercato del lavoro relativi al 2020 nella popolazione europea da poco laureata di età compresa tra i 20 e i 34 anni. Le regioni con i dati migliori, sopra il 95%, si trovano in Germania, Repubblica Ceca e nei Paesi Bassi.
La classifica delle regioni con i dati peggiori
In particolare, la Calabria è la regione europea con i dati peggiori: una media di occupazione del 32,1%. Facendo riferimento esclusivamente all’Italia, subito dopo la Calabria, i dati peggiori appartengono alla Sicilia (33,3%) e alla Campania (37,6%).
Successivamente troviamo la Basilicata (39,9%), la Puglia (41,5%) e la Sardegna (42,7%). Altre due regioni italiane con tasso di occupazione al di sotto della media nazionale del 56,8% sono il Lazio (53,4%) e l’Umbria (54,9%).
Le regioni con i dati migliori
I dati migliorano si registrano in Abruzzo (59,9%), Liguria (60,2%), Marche (61,7%), Piemonte (64%), Toscana (66,7%). Inoltre, superano il 70% il Friuli-Venezia Giulia e la Lombardia (70,7%), l’Emilia-Romagna (71,4%), la provincia autonoma di Trento (71,5%) e il Veneto (74%). L’unico territorio a superare i dati della media europea è la provincia autonoma di Bolzano che ha raggiunto l’85,1%.