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Curriculum, quattro consigli per realizzarlo come si deve

Il curriculum rappresenta il nostro biglietto da visita, il riepilogo di tutte le nostre esperienze lavorative e didattiche, dunque una summa breve delle nostre migliori competenze. Quando ci si candida per una posizione aperta, si deve lottare contro centinaia di altri candidati, ed è lì che il CV può fare tutta la differenza del mondo. Non solo in termini di contenuti, quindi di sostanza, ma anche di forma. Di riflesso, è fondamentale capire come redigerlo al meglio, ed è per questo che oggi scopriremo insieme i migliori consigli per riuscirci.

Prendere spunto da esempi concreti

Oggi come oggi il classico format del curriculum europeo non è più efficace, perché esistono molte altre soluzioni per renderlo più accattivante e completo. Oltre ai software che presentano dei modelli scaricabili da Internet, ci sono alcuni siti che mostrano dei concreti esempi di curriculum vitae, come nel caso di CVapp, tanto per citarne uno, che permette di visionare moltissimi template diversi. Grazie a questi modelli ogni candidato può scegliere il format che più si adatta al proprio caso specifico.

Inserire le informazioni nell’ordine corretto

Molte persone inseriscono le informazioni seguendo un ordine temporale, ma non è il metodo corretto, perché in genere un selezionatore spende pochi secondi per leggerlo. E se non trova ciò che cerca sin dalle prime righe, impiega pochissimo tempo per cestinarlo. Di conseguenza, conviene elencare le esperienze e le info più importanti ordinandole per rilevanza, così da farle risaltare immediatamente e da metterle in evidenza.

Scegliere una foto professionale

Un altro errore frequente nei curriculum vitae è il seguente: scegliere una foto poco professionale o, peggio ancora, dimenticarsi di inserirla. Secondo alcune ricerche, chi seleziona i candidati tende a scartare nella maggior parte dei casi i documenti sprovvisti di fotografie, in quanto considerati non solo incompleti, ma anche meno attendibili rispetto ad altri.

Giustificare i periodi di inattività

Un curriculum deve diventare una sorta di biografia lavorativa del candidato, stringata ma chiara, e non deve lasciare quindi buchi o dubbi in chi lo leggerà. Proprio per questo motivo, si consiglia di dare sempre una giustificazione ai periodi di inattività, che gioco forza spiccheranno fra le varie esperienze di lavoro o di studio. Naturalmente serve essere sinceri, e inserire delle informazioni che possano essere in seguito verificate dal selezionatore. È molto probabile che quest’ultimo chiederà i perché di questi periodi di inattività, di conseguenza meglio preparare prima le risposte.

Ci sono altri suggerimenti utili per preparare un CV a prova di selezionatore. Per fare un esempio, bisogna fare attenzione alla corretta formattazione del testo, centellinando il grassetto per le parole che contano davvero. Inoltre, è il caso di evitare di essere prolissi e di non superare le due pagine, sebbene la lunghezza dipenda sempre da caso a caso.

Questo post è stato pubblicato il 4 Febbraio 2021

Redazione

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