Tra tutte le professioni della scrittura, quella del giornalismo è una delle più affascinanti. Scrivere su un quotidiano, che sia cartaceo o web, o su una rivista, consente di calarsi nell’attualità da protagonisti. Non solo: si tratta di un mestiere che permette di dare voce e visibilità a chi non ne ha e di contribuire alla riflessione sui temi più disparati. A volte, però, le firme che leggiamo online o sui quotidiani in edicola sembrano distanti, quasi irraggiungibili. Niente di più sbagliato. In questa guida, spiegheremo per filo e per segno come diventare giornalista.
Innanzitutto, è bene sfatare un falso mito. Per diventare giornalista non serve una laurea specifica, tant’è che numerose firme dei quotidiani più acclamati sono diventati giornalisti quando ancora erano studenti. Tuttavia, non mancano dei corsi di laurea che avviano alla professione. In particolare, in Italia esistono dodici corsi di giornalismo riconosciuti dall’Ordine dei Giornalisti e che consentono l’iscrizione all’albo. Tra tutti, alcuni dei corsi più famosi sono il Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo, a Perugia, e il Master Biennale della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi, a Milano. Di solito, nei corsi di giornalismo la frequenza è obbligatoria e a tempo pieno e il superamento dell’esame finale consente l’iscrizione all’albo.
Tuttavia, si tratta di corsi post laurea, per i quali è necessario avere almeno la triennale. Quale preparazione migliore, quindi, dei corsi di laurea in Scienze Umanistiche? Su tutti, i più indicati sono di certo Scienze della comunicazione e Lettere, ma anche Storia o Scienze politiche possono dare una preparazione di base. Inoltre, alcuni di questi CdL comprendono delle materie opzionali utili all’avviamento alla professione, come, per esempio, Storia del giornalismo.
Come dicevamo all’inizio, tuttavia, non serve una laurea per diventare giornalista. Una delle strade più percorse, infatti, prevede la collaborazione pagata con una testata giornalistica registrata e riconosciuta dall’OdG per un periodo di due anni. Sono diverse le regole da seguire per chi voglia intraprendere questo percorso, e a volte i criteri variano di regione in regione. I principali, tuttavia, sono comuni a tutta la Penisola.
La sezione dell’OdG valuterà quindi la richiesta, ma per iscriversi all’elenco non è necessario il superamento di alcun esame.
Diverso, invece, il discorso per chi vuole diventare giornalista professionista, e dunque mira a svolgere esclusivamente la professione di giornalista. Per diventare giornalista professionista è necessario svolgere un praticantato di 18 mesi presso una testata riconosciuta dall’Ordine, iscrivendosi all’apposito registro praticanti.
Da solo, tuttavia, il praticantato non è sufficiente. Bisogna anche seguire uno dei corsi di preparazione teorica promossi dal Consiglio Nazionale o dai Consigli Regionali dell’Ordine. Infine, per diventare giornalisti professionisti è necessario superare un esame composto da scritto in tre parti e un orale:
Come si diceva in apertura, diventare giornalista vuol dire immergersi fino alla punta dei capelli nell’attualità, con tutte le sue sfumature. Ovviamente c’è chi sceglie di specializzarsi in un determinato ramo, e, tra i più ambiti, c’è quello del giornalismo sportivo.
Per diventare giornalisti sportivi il percorso per ottenere il tesserino da giornalista pubblicista o professionista è identico. Tuttavia, alcuni consigli possono aiutare ad avvicinarsi a questa strada dove la competizione è foltissima. Innanzitutto, com’è ovvio, bisogna rimanere sempre aggiornati sul mondo dello sport. Una cultura onnivora e onnicomprensiva è impossibile, ma è importante scegliere e concentrarsi su pochi sport, di cui sapere il più possibile. Regole, giocatori, club, tornei, “tutto fa brodo”.
Oltre a questa formazione che, in un mondo dinamico come lo sport è sempre mutevole, esistono dei percorsi ad hoc per chi vuole specializzarsi in questo ramo. In Italia, infatti, sono presenti diversi master in giornalismo sportivo, corsi di specializzazione su questo campo e stage (per questi, bisogna sempre tenere d’occhio le principali emittenti sportive in Italia: Rai, Mediaset, Sky, Dazn). Infine, un buon inizio potrebbe essere quello di cominciare la propria carriera giornalistica scrivendo per uno dei numerosissimi siti online che si occupano di sport.
Anche in questo caso, non esiste alcun “ordine dei giornalisti di moda”, e il percorso per diventare giornalista in questo campo dipende molto dalle attitudini, dalle capacità e dagli interessi di chi mira a questo campo del giornalismo. A tal proposito, Franca Sozzani (ex direttrice di Vogue Italia), ha ricordato l’importanza di specializzarsi più possibile: “Siamo nell’era della comunicazione e ogni scuola ha almeno un corso ad hoc. Servono? Sì, come base di cultura generale. Si imparano sicuramente nozioni e metodi. Poi però è nella quotidianità che si sviluppa il senso delle cose, perché la moda ha le sue regole e i suoi codici”.
Esistono, anche in questo caso, corsi specifici come il corsi e master specifici. Tuttavia, il giornalista di moda non può prescindere da alcune qualità essenziali per muoversi agevolmente nel campo: la conoscenza di almeno una lingua straniera, per rimanere aggiornati sulle tendenze estere, una grande attenzione ai social network e, ovviamente, la passione per la moda, da non confondere con quella dello shopping.
Questo post è stato pubblicato il 18 Gennaio 2021
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