[toc] Ogni anno migliaia di studenti si iscrivono in Giurisprudenza per inseguire questo sogno. L’avvocatura è una delle professioni più antiche e nobili, ma l’iscrizione all’università è solo il primo passo. Il percorso per ottenere la toga è lungo e a tratti complicati. Ecco, in questo articolo, una guida che spieghi per filo e per segno come diventare avvocato.
Diventare avvocato: la laurea
Come dicevamo all’inizio, per diventare avvocato il requisito indispensabile è la laurea in Giurisprudenza. Si tratta di una laurea magistrale a ciclo unico (della durata, quindi, di cinque anni), che, oltre a garantire l’accesso a numerosi concorsi nella PA, rappresenta l’ingresso principale per questa professione. Esistono, tuttavia, anche le lauree triennali in Giurisprudenza. Si tratta di corsi quali Scienze dei Servizi Giuridici e Operatore Giuridico d’Impresa, che, tuttavia, devono essere coronati con un corso di laurea specialistica della durata di due anni.
Ogni futura matricola che si chieda come diventare avvocato, quindi, non può che partire dal corso di laurea. Ogni anno, l’istituto Censis stila una classifica delle migliori università in Italia, selezionando indicatori quali la progressione di carriera e i rapporti internazionali. Nel primo indicatore si valutano gli iscritti regolari, il tasso di regolarità e quello di persistenza tra il primo e il secondo anno degli immatricolati negli anni precedenti. Nel secondo, invece, si considerano: mobilità studentesca in uscita, rapporto tra università ospitanti e totale degli iscritti e percentuale di iscritti stranieri. Per l’anno accademico 2020/2021 è disponibile già da tempo questa classifica. La prima posizione è occupata dall’Università del Piemonte Orientale, seguita da Trento e Milano Bicocca.
Classifica università Giurisprudenza: le migliori per Censis
Come diventare avvocato penalista
Una volta scelta l’università, chi ha le idee chiare indirizzerà subito la propria carriera verso la specialità giuridica di suo maggiore interesse. Chi è interessato in diritto penale, dunque, farà pratica da un avvocato penalista o in uno studio legale penalista. Una volta abilitato, ci si specializzerà continuando a esercitare in ambito penale.
Tuttavia, bisogna ricordare che in Italia ci si abilita a diventare “avvocato”. Sarà poi il singolo a indirizzarsi verso questo o quell’indirizzo e a definirsi tale coi propri clienti. Non bisogna, quindi, iscriversi a nessun albo dei penalisti. Si può, anzi, svolgere allo stesso tempo la professione di civilista o penalista, per fare un esempio.
Come diventare avvocato dello Stato
Diversa la questione, invece, per diventare avvocati dello Stato. In questo caso, bisogna passare un concorso pubblico con dei requisiti molto stringenti. Partecipano al concorso, infatti:
- Avvocati abilitati da almeno 6 anni.
- Magistrati del tribunale.
- Professori universitari di materie giuridiche.
- Avvocati abilitati che siano dipendenti pubblici.
Oltre ai requisiti minimi, bisogna superare un concorso molto difficile, con quattro prove scritte in diverse materie giuridiche e un orale. Allo stesso tempo, l’avvocatura dello Stato è una delle posizioni più ambite, grazie anche al lauto stipendio.
Come diventare avvocato cassazionista
La Cassazione è il terzo grado di giudizio e l’avvocato cassazionista si occupa di proporre ricorsi in Cassazione e di difendere il cliente dal ricorso avanzato. Per questo, per diventare avvocato cassazionista è necessario un profilo diverso rispetto a quello del semplice avvocato e ci si iscrive in un albo diverso, quello dei cassazionisti. Le possibilità per entrare in questo albo sono, in sostanza, due:
- Nel primo caso, è necessario essere avvocati da almeno 5 anni e aver svolto un periodo di pratica di almeno 5 anni in uno studio di un avvocato che esercita abitualmente patrocinio davanti alla Corte di Cassazione. Inoltre, bisogna superare un esame composto da tre prove scritte su temi di diritto civile, penale e amministrativo, e una prova orale che consiste nella discussione di una contestazione giudiziale.
- Nel secondo caso, invece, bisogna far parte dell’albo degli avvocati da almeno 8 anni e aver frequentato con ottimo profitto la scuola Superiore dell’Avvocatura. Inoltre, bisogna passare anche in questo caso un esame, composto da una prova scritta, consistente nella redazione di un ricorso per cassazione in ambito civile o penale. In alternativa, si richiede la redazione di un atto di appello al Consiglio di Stato.
Come diventare avvocato divorzista
Anche in questo caso, come per l’avvocato penalista, non è prevista l’iscrizione a un albo apposito o il superamento di un concorso specifico. Per diventare avvocato divorzista, basta indirizzare la propria formazione verso il diritto di famiglia, così da sviluppare le competenze adatte. Si tratta di un consiglio valido già a partire dagli anni dell’università, quando si apprendono gli elementi base del diritto.
Una volta conseguita la laurea, bisogna svolgere il tirocinio di 18 mesi per l’abilitazione presso uno studio legale che si occupi di diritto di famiglia. Dopodiché sarà la volta dell’esame di abilitazione, consistente in una prova scritta e una orale. La prima riguarda la redazione di un’opinione in materia civile o penale e la redazione di un atto giudiziario. La seconda, invece, riguarda il diritto civile e penale, l’ordinamento e la deontologia forense e altre due materie a scelta.
Pratica forense avvocato
Infine, affrontiamo sinteticamente uno step fondamentale per diventare avvocato, al pari se non più della laurea. Ogni aspirante avvocato deve svolgere un periodo di praticantato di 18 mesi, presso uno studio legale privato o pubblico. Tale tirocinio comporta l’iscrizione al registro dei praticanti e dev’essere svolto in maniera continuata. Sono, in tutto, cinque le modalità con cui si può svolgere.
- Presso lo studio di un avvocato iscritto all’albo da almeno 5 anni.
- Presso l’Avvocatura dello Stato, presso l’ufficio legale di un ente pubblico o presso un ufficio giudiziario, ma per non più di dodici mesi. I restanti sei mesi si svolgeranno presso un professionista.
- Per non più di 6 mesi in un altro Paese dell’Unione Europea, presso professionisti legali con una professione equivalente a quella di avvocato e abilitati all’esercizio.
- Presso gli Uffici giudiziari, per un periodo di 12 mesi (gli altri 6, dovranno essere svolti precedentemente presso un professionista). Prevista, in questo caso, una borsa di studio di 400€ mensili e un tetto di massimo due praticanti per magistrato.
- Infine, ancora per non più di 6 mesi, in via “anticipata”. In questo caso, la pratica forense avvocato avviene in concomitanza con il corso di studio per il conseguimento della laurea. Possono accedere, però, solo gli studenti regolarmente iscritti all’ultimo anno del corso di studio.
Inoltre, al tirocinio pratico bisogna affiancare un corso di formazione di indirizzo professionale di durata, anche in questo caso, di 18 mesi. La durata dei corsi prevista è di minimo 160 ore, distribuite nei 18 mesi di tirocinio in moduli semestrali.