Se si sceglie un percorso di studi in Giurisprudenza, prima ancora di cominciare si deve abbandonare l’idea di nozionismo fine a sé. Infatti, se si parla con chi si accinge a intraprendere questo percorso, la prima perplessità che espliciteranno è quella di un percorso teorico, fatto di libri e studio mnemonico. Niente di più falso, sebbene possa essere intuitivo pensarlo. Sicuramente c’è una parte di verità in questa paura o credenza: la Giurisprudenza richiede molte nozioni da ricordare, anche mnemonicamente. E’ proprio la materia che lo richiede perché bisogna saper fare dei riferimenti normativi precisi e puntuali. D’altronde, nessuno andrebbe mai da un avvocato che si esprime in maniera vaga e incerta! Per questo motivo è necessario impostare il proprio modus operandi e il proprio metodo di studio orientandolo verso la focalizzazione sui riferimenti normativi. D’altra parte, lo studio non si riduce solo a questo, una ripetizione mnemonica di dati e riferimenti: è necessario che, sin da subito, lo studente riesca a fare dei chiari e repentini collegamenti tra le materie e, soprattutto, tra teoria e caso pratico. Innanzitutto, è questo che verrà richiesto ai futuri giuristi, qualunque sia l’ambito in cui si inseriranno; poi, questo metodo ci renderà più semplice la memorizzazione e lo studio. Per fare ciò, il nostro studio non può prescindere il possesso di un codice civile commentato. Questo dovrebbe essere il primo “strumento” da acquistare nel momento in cui ci si immatricola alla facoltà di Giurisprudenza. Lì è contenuto praticamente tutto quello che ci serve sapere in materia: quale strategia più valida di andare diritti alla fonte per formarsi? Leggere direttamente il testo e la norma è il primo punto per studiare in modo proficuo. Per questo motivo la scelta del nostro alleato deve essere minuziosa. Sebbene si trovino online e in libreria numerose edizioni, l’ideale è acquistare un’edizione valida che ci accompagni per tutto il percorso di studi (e anche oltre), ad esempio il codice civile commentato di Franzoni e Rolli.
Andare dritti alla fonte è sempre un’idea saggia perché ci permette di farci un’idea di quello che è il testo e di come è stato impostato. Se la fonte è anche commentata, come nel caso del codice civile, è possibile avere un doppio riscontro e farsi guidare anche dal commento durante la consultazione. Ovviamente è impensabile studiare a memoria o leggere tutto il codice civile, commentato o no. E’ estremamente importante saper maneggiare, non con cautela, questo strumento e saper dove e cosa cercare. Infatti, il codice è diviso in libri, titoli, capi e sezioni. Se sappiamo quali sono queste suddivisioni non andremo nel panico quando dovremo controllare un caso specifico e avremo in mano il mondo del diritto privato. Basti considerare che questo indaga e regola tutti i rapporti tra i privati cittadini, quindi la maggior parte delle casistiche dei contenziosi di oggi. Un ottimo punto di partenza per viaggiare con il codice civile in tasca?
Questo post è stato pubblicato il 6 Novembre 2020
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