“It’s the most wonderful time of the year!”. Quante volte sentiamo Andy Williams cantare questa frase iconica, sin dal 1962? Il Natale è alle porte, e tutto diventa sempre di più un crescendo di luci, regali, alberi e addobbi, persino di freddo sentito gioiosamente. Ma, per quanto questo possa sembrare strano agli amanti del Natale, questa festività non è per tutti. Esistono dei veri e propri Grinch attorno a tutti noi, e ora più che mai, è una vera e propria sindrome.
Il Grinch nella fantasia
Ma partiamo dalle basi: chi o cosa è il Grinch? Strano ma vero, non tutti hanno visto i film ispirati ai racconti del Dr. Seuss; il primo e più famoso, ha per protagonista Jim Carrey, il secondo Grinch è reso in digitale, con la voce di Benedict Cumberbatch/Alessandro Gassmann. Il Grinch è un personaggio burbero, che odia il Natale da più di cinquant’anni. Questo perché non ha una particolare simpatia per la felicità dilagante del periodo, e per eventi del passato, che lo hanno lasciato con un cuore di tre taglie più piccolo.
Stanco dell’ennesimo periodo festoso, decide di “rubare” il Natale. Si traveste da Santa Claus, deruba le case di doni, alberi e luci, lascia la città vicino la quale vive, spoglia di ogni traccia della festività. Speranzoso di sentire lo stesso dolore che sente lui nel momento del Natale, si renderà conto che i cittadini amano la vera essenza della festività, e non la parte materiale. Il suo cuore si ingrandirà di tre volte, rendendolo così buono e amabile, e permettendogli di passare la sua prima festività non in solitudine.
Il Grinch nel mondo reale
Quante volte è capitato di dire “sei un Grinch!”, a chi non gioisce pienamente delle festività natalizie? Ebbene, senza volerlo, si tratta di qualcosa che in realtà esiste. Di recente, uno studio dell’Università di Copenaghen ha appurato l’esistenza di una sorta di “sindrome del Grinch”. Chi gioisce senza freni del Natale, lo deve ad una parte del cervello che si “accende” proprio in quel periodo.
Ma, come ogni persona è diversa, lo è anche ogni cervello. Ci sono coloro che sono rimasti traumatizzati dal Natale, o da qualche suo elemento, o da qualche evento ad esso legato. C’è chi, semplicemente, non riesce proprio a sopportare l’idea del Natale. Magari, non ai livelli di andare a “rubarlo” per le vie della città. Ma comunque, fisicamente, non riesce ad “accendere” quella parte di cervello. E dunque, come sopravvivere?
Come sopravvive un Grinch al Natale?
Se si è un Grinch, è dura partecipare a tutti quelli che sono gli eventi legati ad una festa che, per molti, si celebra sin dal mese prima. La vita potrebbe diventare infernale, eppure si deve trovare un modo per sopravvivere. Si parta dai lati positivi della festa: potranno non piacere lucette e addobbi, ma vi è tantissimo modo per riposarsi. Basti pensare che, ovviamente non per tutti, le vacanze vanno dal periodo del 20 dicembre, fino a dopo la Befana. Un periodo lungo, pieno di momenti per svegliarsi tardi e non fare assolutamente niente se non godersi un po’ di libertà.
Ma, avvicinandosi le celebrazioni con amici e parenti, toccano i regali. Ecco allora che si può dire “benedetto Internet!”, perché lo shopping online consente non solo di non muoversi da casa, ma anche di evitare la folla immane in cerca di regali. E a “momento doni” terminato, cominciano le cene. Le lunghissime, infinite mangiate a casa della zia un giorno, dell’amico un altro giorno ancora, che fanno male alla bilancia e alla voglia di rintanarsi al riparo dai festeggiamenti. In questo caso, il no gentile vale sempre: non si è obbligati ad andare dove non si vuole.
Infine, resta la soluzione drastica, quella per il Grinch più oscuro di tutti, che non vuol saperne di doni, feste, neanche di shopping online. Le vacanze sono sempre una soluzione: specialmente quelle nei luoghi tropicali, dove ogni traccia di freddo e addobbi tipicamente natalizi spariscono. A prescindere da tutto, questi sono i momenti migliori per prendersi un momento per sé: quindi, perché non lasciare tutto e andar via per un po’?
Dunque, se si è dei Grinch, è ora di armarsi ad affrontare il periodo più caotico e felice dell’anno. Sicuramente, anche per un po’, il calore della festività porterà il vostro cuore ad ingrandirsi almeno di una taglia. Se così non fosse, vi sono mille e più soluzioni: l’importante, in fondo, come in ogni festa, è sentirsi nella propria “zona sicura” per qualsiasi cosa si faccia.