Aver sostenuto le prove Invalsi durante l’ultimo anno scolastico – oltre all’alternanza e al requisito della frequenza scolastica e del profitto – è un elemento necessario per l’ammissione all’esame di Stato 2019/2020.
Questa la novità per la maturità di giugno 2020 contenuta nella circolare diffusa oggi dal Miur. Si parla anche della reintroduzione della traccia di storia e dell’avvio del colloquio orale mediante l’analisi, da parte dello studente. Inoltre si sottolinea l’eliminazione del sorteggio delle tre buste con conseguente preparazione da parte della commissione dei materiali.
In realtà che le nuove prove Invalsi di quinta superiore dovessero diventare obbligatorie era già previsto. Nel decreto legislativo sulla revisione degli esami di Stato del 2017 previsto dalla legge sulla Buona Scuola si parlava già di invalsi obbligatorio. L’ex ministro dell’Istruzione Marco Bussetti l’anno scorso aveva però deciso di rinviarne l’obbligo di un anno.
Ora dunque si è imposta l’applicazione, per evitarla era necessaria infatti una nuova norma che avrebbe dovuto modificare il decreto del 2017.
Questo post è stato pubblicato il 25 Novembre 2019
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