Gli stereotipi, da sempre adottati nella valutazione delle donne, vengono smentiti clamorosamente dalle statistiche del Censis per il progetto Respect-Stop Violence Against Women, che mira alla valorizzazione delle donne in ambito scolastico, dimostrando che il sesso debole, nella maggior parte dei casi, ottiene migliori risultati scolastici rispetto agli uomini. Basti pensare che già alle scuole medie il 5,5% delle ragazze si licenzia con 10 e lode contro il 2,5% dei ragazzi.
Prendendo in considerazione i dati dell’anno scolastico corrente, le ragazze rappresentano il 48,5% del totale degli iscritti al primo anno delle scuole secondarie superiori, ma sono il 60,5% nei licei, il 42,8% negli istituti professionali e il 30% negli istituti tecnici. Le studentesse rappresentano la maggioranza degli iscritti al primo anno in tutti gli indirizzi liceali, con esclusione di quello scientifico. Nei licei delle scienze umane sono l’88,6% degli studenti, nei linguistici il 78,3%, al liceo classico il 70,1% e al liceo artistico il 70%. Il voto medio di diploma è 79/100 per le ragazze e 76/100 per i ragazzi.
Gli indirizzi scolastici più frequentati dalle donne sono quelli umanistici, sia alle scuole superiori che all’Università (in cui la partecipazione femminile è al 13% a Informatica e Tecnologie Ict (13%), 22% Ingegneria Industriale e dell’Informazione e al 28,8% Scienze Motorie e Sportive). Tuttavia, il voto di laurea conferma nuovamente le statistiche. Infatti il 55,5% delle studentesse si laurea in corso, tra cui il 24,9% con 110 e lode, contro il 50,9% dei maschi, di cui solo il 19,6% ottiene la votazione massima.
Al giorno d’oggi le donne laureate in Italia sono 4.277.599 e il loro numero non fa che aumentare, arrivando persino ad occupare gran parte di alcuni settori lavorativi. Ne è un’esempio l’Istruzione in cui la maggior parte delle insegnanti, delle dirigenti scolastiche, persino delle collaboratrici amministrative o ATA sono donne. Non si può dire altrettanto del settore universitario, in cui primeggiano ancora gli uomini, nonostante, secondo i dati raccolti, la componente degli iscritti ad un dottorato di ricerca o master è per l’59,3% di composizione femminile.
Ad ogni modo, il progetto del Censis, supportato anche dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, propone di stimolare non una competizione tra uomini e donne in ambito scolastico o lavorativo, bensì una riflessione collettiva sul valore sociale della donna, per promuovere un abbattimento dei comportamenti discriminatori ancora presenti sul posto di lavoro e combattere la violenza di genere.
Questo post è stato pubblicato il 8 Novembre 2019
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