Desideri creare un curriculum di qualità, in grado di attirare l’attenzione delle aziende anche se ancora privo di esperienze lavorative importanti? La buona notizia è che farlo è possibile, sia grazie ai suggerimenti che sto per darti, che ai consigli presenti nel sito web comefareuncurriculum.net. Sei pronto a scoprire i segreti necessari per scrivere un curriculum senza esperienze lavorative? Partiamo subito!
Prima di inviare il proprio curriculum vitae all’azienda o al privato al quale si vuole proporre la propria candidatura, è necessario farsi qualche domanda.
La prima non può essere che quella relativa al modo in cui comporre il curriculum, che dovrà piacere a chi si occupa delle assunzioni. A tal proposito, le regole d’oro sono: precisione, cura e personalizzazione.
Il curriculum va personalizzato in modo da attirare l’attenzione del recruiter, il quale tra decine di documenti simili, sarà certamente portato a soffermarsi su quello più interessante ed originale.
Un trucco efficace, valido soprattutto per chi non ha grosse esperienze lavorative alle spalle, è partire dall’annuncio di lavoro e mettere in evidenza quanto la posizione sia in linea con le proprie abilità, magari adattando il proprio percorso formativo in modo che risulti compatibile con quella specifica opportunità professionale.
Ad esempio, è fondamentale menzionare competenze e conoscenze in grado di tornare utili nel ruolo per cui ci si candida.
Inoltre, il curriculum vitae va sempre accompagnato (se non diversamente specificato) con una lettera di presentazione scritta in base alla posizione al quale il candidato aspira.
L’altra raccomandazione importante riguarda la lingua: è necessario tenere conto delle richieste dell’azienda, che potrebbe dare la precedenza a CV in italiano, inglese o redatti secondo il formato europeo.
In un curriculum non dovrebbero mai mancare nome, cognome, data di nascita, indirizzo e contatti (e-mail e telefono cellulare). Può essere utile aggiungere un link al profilo LinkedIn o al sito personale (soprattutto se la candidatura è destinata ad aziende legate al mondo digitale).
Passiamo alla foto. Questa non è obbligatoria, ma se presente, deve essere professionale, esattamente come dovrebbe esserlo l’indirizzo mail: le scelte più semplici da ricordare sono anche le più funzionali!
Un CV deve risultare chiaro, non troppo sintetico ma neanche prolisso. Nel “corpo” dovrebbe trovare posto una panoramica di tutto ciò che hai fatto, riassumendo le tue esperienze attraverso un elenco puntato e inserendo soltanto le informazioni più rilevanti, ma soprattutto più pertinenti alla posizione cui aspiri.
Non devono mancare i titoli di studio, le scuole frequentate, il voto di laurea e diploma e le eventuali esperienze formative all’estero. Per quanto riguarda il percorso lavorativo, è necessario riportare i nomi delle aziende per cui hai lavorato, le date di inizio e fine collaborazione, le indicazioni relative alle mansioni ricoperte, agli obiettivi raggiunti e alle competenze maturate. Vale la pena cominciare col descrivere l’esperienza lavorativa più recente, proseguendo a ritroso.
Non bisogna aver paura di indicare i propri punti di forza e le aspettative relative al nuovo incarico. Catturare l’attenzione è l’obiettivo numero uno, pertanto, meglio parlare con franchezza. È altrettanto importante non dare troppa enfasi agli obiettivi raggiunti.
Ciò potrebbe causare domande approfondite o spinose in fase di colloquio o, peggio ancora, pregiudicare una convocazione. Come affermava Karl Kraus: “per essere perfetto gli mancava solo un difetto”.
Non è mai piacevole parlare dei motivi che ci hanno costretto a rimanere inattivi, ma in questo caso è necessario. Il problema non si pone per i neo laureati, ma tutti gli altri potrebbero essere danneggiati dai lunghi periodi di vuoto. Per evitare ciò, è importante che ogni periodo di inattività venga motivato e contestualizzato. Ciò non significa inventare: bisogna inserire informazioni verificabili, che giustifichino la prolungata inattività.
Il curriculum deve essere immediato e facile da leggere: ciò vuol dire limitare l’uso dei colori, scegliere un solo font e usare caratteri delle giuste dimensioni. Dove possibile, ricorrere agli elenchi puntati e sottolineare in grassetto le parole e i passaggi più importanti. Vanno infine evitati testi troppo lunghi in corsivo, spesso di difficile lettura.
Non esiste alcuna regola fissa circa la lunghezza del curriculum, tuttavia è meglio che non superi le 2/3 pagine.
Articolo sponsorizzato
Questo post è stato pubblicato il 24 Ottobre 2019
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