Il 20 dicembre scorso il MIUR ha sottoposto gli studenti di quinto anno dei licei italiani ad una simulazione per la seconda prova degli esami di maturità; in quell’occasione, gli stessi hanno potuto farsi un’idea sulle nuove prove ministeriali – due in totale – che verranno proposte ai prossimi esami di maturità. In quella data, tuttavia, gli studenti non avevano la certezza, arrivata invece pochi giorni fa, di affrontare una prova multidisciplinare il prossimo 20 giugno, tanto al classico quanto allo scientifico.
In realtà, la simulazione proposta nei licei scientifici aveva già fatto discutere: in essa era presente una prova singola sia di matematica che di fisica, insieme ad un’altra a carattere multidisciplinare. La protesta si è riaccesa in questi giorni, in quanto numerosi docenti di entrambe le discipline hanno lamentato, sul web, una copiatura degli esercizi proposti nella simulazione. In effetti, le ricerche hanno condotto ad un manuale – “Problems in General Physics” – scritto dal matematico russo Idorov, tradotto in inglese e adottato anni addietro nella formazione universitaria, a livello avanzato degli studenti dei corsi di fisica. Esercizi presenti in quest’ultimo testo compaiono anche nella simulazione del MIUR, con figure e situazioni omologhe e testo – ovviamente – in italiano.
Immediata la rabbia e l’ironia tra studenti ed insegnanti sul web, con commenti umoristici e meme che stanno accomunando il pensiero di molti futuri maturandi. Tra le associazioni coinvolte, una delle prime contestazioni si leva dal CNR, che accusa il MIUR di superficialità, avendo proceduto in fretta nella scelta degli esercizi e incappando in un plagio: lo stesso comitato, tuttavia, si augura che una sinergia tra il Ministero e le varie associazioni che si occupano di insegnamento possa risolvere la situazione, in relazione alle prossime simulazioni o direttamente in previsione della prova di giugno.
Protesta più decisa, invece, quella del CIIM, la Commissione italiana per l’insegnamento della matematica, che raccoglie il disagio degli studenti coinvolti, in relazione all’utilizzo di esercizi “fin troppo difficili”, non a caso proposti in un manuale di uso universitario. Vera intenzione del CIIM, comunque, rimane quella di ridurre questo scollamento, proponendo simulazioni che effettivamente rispecchino l’insegnamento della matematica nei cinque anni di liceo, adeguate anche al livello di tale insegnamento nella realtà scolastica; a tal proposito, la Commissione si auspica che eventuali decisioni su modifiche alla strutturazione delle prove vengano prese e comunicate per tempo e non a metà anno scolastico.
Per moltissimi studenti, per i quali le prove risultano eccessivamente difficili. Sulla base anche di questo un gruppo di docenti aveva anche deciso di intraprendere una raccolta firme, rivolgendo una petizione al ministro Bussetti, per contestare in generale il nuovo tipo di seconda prova. Il presunto plagio agli esercizi ha portato sostegno alla causa, essendo adesso oltre 15mila le firme raccolte sulla nota piattaforma change.org .
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Questo post è stato pubblicato il 21 Gennaio 2019
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