Un giovane dell’età di 15 anni muore per meningite a Roma. Il ragazzo è stato ricoverato all’ospedale Umberto I nella giornata di lunedì 14 gennaio. Il decesso è avvenuto in serata: la causa sarebbe stata proprio una sepsi meningococcica. La madre del ragazzo, stravolta dalla tragedia, ha dichiarato che spera che la morte di suo figlio non sia vana. La speranza, adesso, è che gli altri genitori si attengano ai consigli dei medici anche sulle vaccinazioni non obbligatorie. Federico, infatti, era stato vaccinato da piccolo per il meningococco B, ma crescendo non si era più sottoposto alle vaccinazioni consigliate per l’adolescenza.
Il ragazzo era stato portato in ospedale per il persistere della febbre e per delle macchie che erano cominciate a comparire sulla sua pelle. Mentre i genitori lo accompagnavano in ospedale le sue condizioni erano peggiorate, così era stato ricoverato d’urgenza. I medici avevano comunicato subito ai familiari la gravità della situazione e che si trattava di un caso di meningite. La madre ha potuto riabbracciare il figlio soltanto quando ormai era troppo tardi.
Sono state immediatamente attivati i protocolli clinici, le procedure di profilassi, sia presso la famiglia, sia presso gli amici più stretti del giovane. La notizia è stata comunicata con una nota dell’Assessorato alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio. “La profilassi – riporta la nota- è stata estesa anche presso la scuola frequentata dal ragazzo nel territorio della Asl Roma 2, l’Istituto alberghiero Amerigo Vespucci nel IV municipio”.
“Si è in attesa del responso analitico rispetto all’identificazione del sierotipo del meningococco inviato presso l’Inmi Spallanzani e notificato presso il servizio di sorveglianza Seresmi–. spiega l’Assessorato alla Sanità – Il ragazzo non risulta vaccinato per la meningite. I tecnici della Asl Roma 2 si sono, inoltre, recati presso l’istituto Alberghiero per incontrare docenti e studenti spiegando loro quali siano le corrette procedure e indicazioni antibiotiche da seguire. La situazione è sotto controllo e per un puro principio di precauzione, nonostante il rischio sia estremamente limitato, si sta consigliando la profilassi a tutte le persone entrate in contatto con il ragazzo”.
Questo post è stato pubblicato il 16 Gennaio 2019
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