Si torna a parlare di legalizzazione della cannabis. Questo, infatti, è l’oggetto del nuovo disegno di legge presentato dal senatore M5s Mantero, che vorrebbe vedere legalizzata l’autoproduzione e l’uso ricreativo della cannabis in Italia. Oltretutto la proposta prevederebbe anche di alzare i limiti di Thc nella marijuana in commercio, nonché quelli delle quantità che è possibile detenere in casa.
Più precisamente il disegno di legge si muove su tre punti fondamentali:
- Consentire, a determinate condizioni, la coltivazione della cannabis, in forma individuale (fino a 3 piante) o associata (fino a 30 persone e dopo comunicazione alla Prefettura);
- Prevedere la liceità della detenzione di cannabis entro determinate quantità (15 grammi in casa e 5 grammi fuori), oltre a correggere la legge sulle infiorescenze, che ora vengono vendute nei cosiddetti “shop di cannabis light” per uso tecnico, prevedendone la possibilità di essere vendute per uso alimentare o erboristico (saranno soggette a tutti quei controlli dovuti e legati a quel tipo di attività) e innalzando la percentuale di thc che possono contenere fino all’1%;
- Disciplinare le condotte illecite prevedendo una differenziazione di pena in relazione alla tipologia delle sostanze (droghe pesanti, droghe leggere).
Attualmente in Italia la cannabis è autorizzata solo a scopo terapeutico e dietro prescrizione medica, mentre a scopo ricreativo è legale esclusivamente la cannabis light, in cui il quantitativo di Thc non deve superare una certa soglia, sempre inferiore allo 0,6%.
Effetti positivi derivanti da una simile legalizzazione secondo il senatore si avrebbero nel contrasto alla criminalità organizzata. “Oggi ci troviamo di fronte ad una situazione nella quale le organizzazioni criminali controllano la produzione la trasformazione e la vendita di ogni tipo di sostanza proibita, i trasformatori e gli intermediari” spiega Mantero a La Repubblica. La stessa Direzione nazionale antimafia sia nel 2016 che nel 2017, nella sua relazione annuale, si è detta “favorevole alla legalizzazione prendendo atto sulla base di numeri, fatti, indagini e processi in nostro possesso del fallimento delle politiche proibizioniste”.
Tuttavia, l’iniziativa del senatore del movimento ha subito incontrato l’opposizione della Lega e in particolare del ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana. “Le proposte sulla legalizzazione dell’uso della cannabis – dice il ministro Fontana – non sono concordate. Si tratta infatti di un tema che non è nel contratto del governo e che non è nell’agenda della Lega. Ci sorprende quindi che vengano presentati disegni di legge che sembrano più provocazioni che altro.”