“Care concittadine e cari concittadini, siamo nel tempo dei social, in cui molti vivono connessi in rete e comunicano di continuo ciò che pensano e anche quel che fanno nella vita quotidiana”. Ha esordito così Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, nel suo discorso di fine anno che ha riscontrato un notevole seguito.
Ad ascoltarlo quasi un milione di ascoltatori in più rispetto all’anno scorso e boom sui social: il tradizionale discorso di fine anno del presidente della Repubblica ha raccolto quest’anno dieci milioni e 525 mila ascoltatori sui canali tradizionali (l’anno scorso erano stati 9 milioni e 700 mila) toccando il 40 per cento di share.
Solo il canale twitter del Quirinale aveva registrato in mattina circa due milioni e 150 mila visualizzazioni. Il dato è in crescita ed è triplicato rispetto allo scorso anno. Il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato trasmesso ieri a reti unificate su Rai1, Rai2, Rai3 e Rainews24 e ancora su Canale 5, Rete4 e La7 ed è durato esattamente 14 minuti.
“So bene che alcuni diranno: questa è retorica dei buoni sentimenti, che la realtà è purtroppo un’altra; che vi sono tanti problemi e che bisogna pensare soprattutto alla sicurezza – ha detto il Presidente nel suo discorso -. Certo, la sicurezza è condizione di un’esistenza serena. Ma la sicurezza parte da qui: da un ambiente in cui tutti si sentano rispettati e rispettino le regole del vivere comune […]. Sicurezza è anche lavoro, istruzione, più equa distribuzione delle opportunità per i giovani, attenzione per gli anziani, serenità per i pensionati dopo una vita di lavoro: tutto questo si realizza più facilmente superando i conflitti e sostenendosi l’un l’altro”.
Mattarella ha ricordato nel suo discorso il giovane Antonio Megalizzi e a tutti i giovani: “Vorrei rinnovare un pensiero di grande solidarietà ai familiari di Antonio Megalizzi, vittima di un vile attentato terroristico insieme ad altri cittadini europei. Come molti giovani si impegnava per un’Europa con meno confini e più giustizia. Comprendeva che le difficoltà possono essere superate rilanciando il progetto dell’Europa dei diritti, dei cittadini e dei popoli, della convivenza, della lotta all’odio, della pace”.
Un pensiero anche alle popolazioni colpite da terremoti: “In questa sera di festa desidero esprimere la mia vicinanza a quanti hanno sofferto e tuttora soffrono – malgrado il tempo trascorso – le conseguenze dolorose dei terremoti dell’Italia centrale, alle famiglie sfollate di Genova e della zona dell’Etna. Nell’augurare loro un anno sereno, ribadisco che la Repubblica assume la ricostruzione come un impegno inderogabile di solidarietà”.
Questo post è stato pubblicato il 2 Gennaio 2019
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