Dopo la protesta del Family Day sul questionario del prof. Federico Batini dell’Università di Perugia, il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sembra che abbia deciso di bloccare definitivamente il test in 54 istituti scolastici.
Il ministro Marco Bussetti – in un’intervista sul Corriere dell’Umbria – invita a rivedere e riformulare i quesiti del test, insieme alle modalità della sua somministrazione. Inoltre, sempre secondo il ministro dell’istruzione, sembra che ci sia una maggioranza di scuole contrarie al questionario del prof. Batini.
Lo stesso professore dell’ateneo perugino ha voluto ribadire che il test non è stato redatto dall’ateneo o dalla Regione, ma che, invece, si basa su questionari e strumenti estratti dalla letteratura internazionale sull’omofobia, sul bullismo omofobico, sul razzismo e sulla violenza di genere. Nessun fine politico, dichiara Batini: ma anzi il suo obiettivo è fare ricerca. Inoltre, ricorda il prof associato dell’Università di Perugia che, il test, sarebbe stato somministrato in forma anonima.
Il professore responsabile della ricerca non approva il gesto del ministro Bussetti, il quale non sembra aver voluto instaurare il dialogo con Batini che rivendica la propria libertà scientifica in modo più distaccato possibile da qualsiasi clamore politico.