Mentre è in corso il dibattito del presepe nelle scuole pubbliche, l’Ufficio statistica del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha fornito dati che offrono un chiaro quadro dell’affluenza di studenti all’ora di religione.
Sembra, infatti, che gli studenti che non si avvalgono della materia di religione sono in netto aumento. Alle superiori si parla di 560 mila studenti “disertori” dell’ora di religione (ovvero il 21% degli studenti italiani) che preferiscono svolgere altre attività (come studiare un’altra materia, recuperare un debito o partecipare ad attività dell’istituto) rispetto all’insegnamento religioso. C’è anche chi può sfruttare l’ora di religione dei compagni per entrare dopo o per uscire prima.
In particolare, sempre dai dati dell’Ufficio statistica del Miur, dall’anno scolastico 2006/2007 all’anno scolastico 2016/2017, la percentuale degli studenti che non seguono l’insegnamento della materia di religione è aumentata di 10 punti. Aumento che si registra soprattutto al Nord (30,4%), dove in alcune regioni le classi si dimezzano (come in Val d’Aosta, con il 41,6%, ed in Toscana, con il 37,4%). Al Sud, l’insegnamento ha una perdita d’affluenza dell’8,5% degli studenti.
Mentre nella maggior parte dei licei italiani la materia non subisce tante perdite, negli istituti tecnici e professionali l’aumento è veramente esponenziale: il 24,1% nel primo caso e il 26,2% nel secondo caso. Con numeri che superano il 40% in diverse regioni del Nord.