Riscatto degli anni di studio. Una possibilità che ha allettato molti utenti social tramite l’hashtag #riscattalaurea diventato virale fra i giovani interessati. Tuttavia l’aspettativa è svanita, stando almeno alla legge di Bilancio 2019 che non prevede nulla a riguardo.
Il tema è caro ai giovani nati dopo la metà degli anni ’90, alimentato da prospettive lavorative future non esattamente rosee e dall’aumento dell’età pensionabile introdotta con la Legge Fornero. In pratica, il riscatto degli anni di studio fa gola a molti, quanto meno per veder riconosciuti i propri sacrifici accademici.
I vantaggi possibili sono di due tipi:
- Legati al trattamento previdenziale, con la pensione che arriva prima e l’aumento dell’assegno.
- Vantaggi fiscali, ovvero la deducibilità dei versamenti.
Si può sperare a tal proposito che il provvedimento Quota 100, il quale dovrebbe in parte ridisegnare il sistema previdenziale, tenga conto di questa prospettiva di riscatto laurea. Mal che vada esistono possibilità interne al settore lavorativo, come i fondi di solidarietà, ma questi riguardano più che altro le attuali prospettive, che in un immediato futuro potrebbero dunque scomparire.