All’inaugurazione del Salone Orientamenti di Genova era presente anche il Ministro dell’istruzione Marco Bussetti, il quale si è soffermato su un punto in particolare: l’abolizione del divieto di iscrizione a più corsi di laurea.
Si tratta di un decreto in vigore da ben 85 anni che impedisce “l’iscrizione contemporanea a diverse università e a diversi istituti d’istruzione superiore, a diverse facoltà o scuole della stessa università o dello stesso istituto e a diversi corsi di laurea o di diploma della stessa facoltà o scuola”. La motivazione di tale provvedimento da parte del Miur riguarda la necessità che gli studenti non si specializzino in un solo campo e che siano flessibili.
Il ministro Bussetti ha sottolineato che questo è già possibile in altre nazioni e che finora gli studenti italiani sono stati privati di questa possibilità, potendo solo ripiegare su università estere, con le quali i rettori avrebbero stipulato delle convenzioni per l’ottenimento del doppio titolo.
Le reazioni sono state diverse: chi si schiera a favore dell’abolizione proprio in vista della formazione di figure professionali più flessibili e adatte al mercato del lavoro odierno, ma anche chi nutre dubbi sulla proposta in quanto non si tratta di una priorità nel mondo universitario a fronte, per esempio, della necessità di aumento delle borse di studio.
Altro elemento di discussione è la possibilità di abolizione del valore legale del titolo di studio. In merito a questo Bussetti dichiara che “il discorso è legato alle competenze più che alle certificazioni” mentre in molti, soprattutto tra gli studenti, si oppongono a questa possibilità sottolineando il problema del rischio di disuguaglianze e di corruzione, molto alto nel mondo universitario italiano.