Oggi più che mai nella più recente e tanto citata generazione dei “Millenials” lo sport sembra essere un lontano ricordo, eccezion fatta per chi lo pratica sistematicamente presso strutture o associazioni private. I motivi? Tanti. Probabilmente una delle possibili cause – almeno fino a questo momento – è che poco o nulla conta l’educazione fisica nei primi anni di formazione scolastica, scuola primaria soprattutto. Ma a quanto pare, per gli anni a venire, il ministro della scuola Marco Bussetti, sta tentando di invertire questa tendenza: secondo indiscrezioni, all’interno del Documento di Economia e Finanza, sarebbe prevista una manovra economica a livello nazionale per introdurre docenti di Educazione fisica nelle scuole elementari, categoria finora assente o malamente supplita da insegnanti di altrui professione.
Veniamo ai dettagli: secondo “Il fatto quotidiano”, è possibile che nella prossima Legge di bilancio verrà stanziato un fondo da 300 milioni di euro, che serviranno in parte per creare una nuova classe di concorso per gli insegnanti, in modo da procedere all’introduzione del “maestro di educazione fisica” nelle scuole primarie, tenendo conto anche dei costi di assunzione. In secondo luogo, all’interno della manovra si prevede anche l’istituzione di una apposita “Federazione per lo sport scolastico” (il cui nome è ancora da stabilire) che dipenda direttamente dal MIUR e che operi soprattutto nel contesto delle discipline e competizioni sportive insegnate ed organizzate nelle scuole, sistematicamente in calo per via di autorizzazioni la cui concessione è sempre legata a federazioni esterne, che generalmente si occupano di attività agonistica.
Quest’ultimo punto sarebbe interessante ai fini del ripristino delle competizioni sportive studentesche, con l’obiettivo manifesto di arrivare alla riabilitazione dei famigerati Giochi della gioventù, che sono andati scemando – fino a scomparire del tutto – negli anni duemila, in modo da sollecitare, tramite gare e manifestazioni nazionali, la passione per lo sport fin dalle classi più “piccole”.
Quanto ai numeri, i docenti che si pensa di assumere dovrebbero essere circa 12mila, considerando che le ore settimanali sono 22 per ciascun insegnante di scuola primaria e quelle previste per l’educazione fisica dovrebbero essere due a settimana. Per la selezione, Bussetti vorrebbe prendere la strada della semplificazione, mantenendo come requisito fondamentale la laurea in Scienze motorie e, all’occorrenza, qualche credito formativo in più in Pedagogia negli anni della laurea specialistica. Quanto ai fondi, alcuni potrebbero essere tratti dalle iniziative un tempo previste per la Buona Scuola oppure si cercherà di ottenere finanziamenti europei.
Questo post è stato pubblicato il 12 Ottobre 2018
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