Il ministro dell’Istruzione Bussetti annuncia di aver pensato a una rilevante modifica del sistema di reclutamento. Basterà, infatti, la laurea con l’integrazione di esami ad hoc per accedere ai concorsi. Già dal 2019, questi potrebbero essere banditi non su posti fantasma ma esclusivamente su quelli realmente disponibili: i vincitori, tuttavia, saranno costretti a rimanere per un variabile arco di tempo nella provincia in cui sono stati assunti.
Tra le innovazioni proposte, una riguarderà anche i celebri tre anni di FIT (formazione iniziale e tirocinio), ideati con lo scopo di formare, in seguito al concorso, i futuri insegnanti: secondo Bussetti risulterà fondamentale ridurne l’eccessiva durata o trovare un metodo più veloce.
L’ambizioso progetto cela vari obiettivi, tra cui quello di offrire ai giovani più lavoro, lavoro stabile e in tempi accelerati, come non succede da tempo. Basti pensare che, nel 2018, sono stati 57mila i posti autorizzati eppure 32mila cattedre sono rimaste vuote.