L’alternanza scuola- lavoro ha destato varie polemiche sin da quando è stata introdotta sistematicamente con la legge “Buona scuola” nel 2015. Varie volte gli studenti hanno protestato per le modalità in cui essa è stata svolta, ritenendola inutile, non rispondente ai bisogni degli studenti e spesso e volentieri non confacente al proprio percorso di studi.
Per tale ragione, il nuovo ministro dell’Istruzione ha manifestato sin da subito la volontà di riformare la disciplina di legge in merito all’alternanza scuola-lavoro. L’alternanza scuola lavoro è già stata oggetto di un primo provvedimento della nuova maggioranza di Governo. Il decreto legislativo n. 62/2017 ha introduceva tra i requisiti di ammissione all’esame di Maturità lo svolgimento dell’alternanza scuola lavoro già dal 2018/19. Tuttavia, con il decreto Milleproroghe, che deve ancora essere approvato definitivamente, si è deciso di rinviare al 2019/20 il suddetto provvedimento, per cui nel corrente anno scolastico l’alternanza non costituirà requisito di ammissione.
Inoltre, ieri in un question time alla Camera dei deputati, il ministro Bussetti ha dichiarato che il numero di ore obbligatorie per l’alternanza scuola lavoro sarà ridotto in maniera differenziata nei vari istituti. “Ritengo necessario – ha affermato il Ministro – ridurre sensibilmente a un numero minimo di ore l’alternanza scuola/lavoro, da svolgere per altro in maniera diversificata negli istituti professionali, tecnici, e nei licei. Ciascuna scuola nella propria autonomia potrà scegliere il percorso e la durata”