L’influencer marketing permette a persone influenti di acquisire un’importanza decisiva per un particolare mercato di riferimento, diventando i testimonial principali dei brand, che riescono così a diffondere il messaggio ad un target molto più ampio e, allo stesso tempo, ad aumentare la loro reputazione.
La piattaforma dagli influencer più utilizzata per promuovere i contenuti è sicuramente Instagram: attraverso una foto o un video queste star del Web possono spingere i propri seguaci ad acquistare un prodotto.
L’industria, è proprio il caso di dirlo, dell’influencer marketing è cresciuta così tanto che adesso il suo valore stimato a livello mondiale è 1.07 miliardi di dollari.
A molti piacerebbe diventare un influencer, tanto che in Spagna partirà un corso di laurea in questa materia, e guadagnare semplicemente sfoggiando gioielli, vestiti, scarpe oppure esprimendo la propria opinione su una determinata marca o ristorante.
Ma se non avessi il tempo da dedicare ai social e volessi ugualmente guadagnare qualcosina dicendo la tua, lavorando da casa mentre faccio una pausa dallo studio?
Un modo c’è e si chiama CrowdVille, una community che permette ai tutti i suoi iscritti di essere pagati per partecipare alla co-creazione di una serie di prodotti dei brand italiani più importanti, allargando così i confini del crowdsourcing anche a chi semplicemente vuole contribuire alla definizione delle caratteristiche di un prodotto che, molto probabilmente, utilizzerà in futuro.
Tutti possono far sentire la propria voce: dalle attività di Crowdville, infatti, possono guadagnare dagli appassionati di tecnologia agli studenti, dai giovani a tutti coloro vogliono arrotondare le proprie entrate o che hanno scelto la propria casa come luogo di lavoro. Basta uno smartphone o un pc.
Tommaso Lucentini, Global Community Director, afferma: “È la prima volta che i consumatori possono dire la loro nella creazione di nuovi prodotti, venendo per di più pagati per farlo. Collaborando con le aziende, i nostri utenti sono parte integrante del processo di produzione e contribuiscono attivamente a definire le caratteristiche di un bene o un servizio”.
Le aziende possono così testare la qualità dei loro prodotti (app, portal web, servizi) attraverso il contributo della community online di Crowdville, i cui componenti sono pagati per il loro feedback, le loro opinioni e l’abilità nel ricercare malfunzionamenti e anomalie.
La rivoluzione nella rivoluzione sta proprio in questo: far provare in anteprima prodotti e servizi del mondo tech anche a chi non si occupa professionalmente di informatica, creando le basi per una connessione sempre più forte tra produttori e consumatori.
Oggi, la piattaforma conta più di 35000 iscritti, con più di 550 campagne svolte e circa £200.000 guadagnati dagli stessi utenti.
Questo post è stato pubblicato il 11 Settembre 2018
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