Aula Magna dell’Ateneo affollata di studenti delle Superiori, questa mattina, per l’iniziativa “A 80 anni dalle leggi razziali”, in occasione della Giornata della Memoria, organizzata dall’Università degli Studi, Prefettura di Perugia, Regione Umbria e Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea (Isuc), in collaborazione con Ufficio scolastico regionale dell’Umbria, Associazione Italia Israele di Perugia e Archivio di Stato di Perugia.
“L’Università oggi è impegnata in quella che è la sua missione principale, educare; una missione che svolgiamo molto spesso con le scuole superiori – ha detto il Rettore Franco Moriconi -. Non una commemorazione, ma un ricordo delle vittime, che sono state tantissime ,e di coloro che hanno messo a rischio la loro vita per difendere la vita di altri. Un ricordo del momento più oscura della nostra storia in Italia, legato alle leggi razziali e a tutto ciò che ne derivò. Mi sento di dire ai nostri ragazzi di stare attenti: troppo spesso anche in Italia ci sono dei momenti in cui torna fuori la antisemitismo: è necessario essere ferrei e non trattare questi momenti con superficialità”, ha concluso Moriconi che ha citato Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.
I lavori sono stati coordinati dal professor Mario Tosti, presidente dell’Isuc, che ha illustrato l’attività di ricerca e di archivio svolta dagli studenti che ha portato alla realizzazione di un volume sui temi legati alla Giornata della Memoria.
Donatella Porzi, presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, ha portato il saluto della Presidente Catiuscia Marini impossibilitata a intervenire per impegni istituzionali.
“Viviamo un momento di grande difficoltà per i tanti populismi che stanno cercando di minare i nostri valori – ha sottolineato la presidente Porzi -. Le legge razziali, come ha ricordato il Capo dello Stato non sono state una ‘svista’ di un particolare momento, ma una macchia indelebile della nostra storia. Per evitare che questo possa accedere di nuovo noi stiamo lavorando con grande determinazione e convinzione, perché la verità possa essere conosciuta. Grazie per questo volume – ha concluso Porzi rivolgendosi a studenti e insegnanti -: un lavoro carico di quei principi attraverso i quali costruire la nostra ‘tenuta’, la nostra forza come comunità”.
Nel corso della cerimonia il Prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, ha consegnato la Medaglia d’onore conferita dal Presidente della Repubblica, quale riconoscimento per i “cittadini deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, ai quali, se militari, è stato negato lo status di prigionieri di guerra”.
Il riconoscimento è stato assegnato a Romeo Mariucci, nato a Sigillo il 19 marzo 1944, internato nel campo di concentramento tedesco di Stalag VIII (in prossimità di Gorlitz, a quei tempi in Germania) dall’8 settembre 1943 al 5 settembre 1944, giorno della sua morte.
La Medaglia d’onore è stata consegnata dal Prefetto Cannizzaro a Emilio Mariucci, nipote di Romeo Mariucci; presente Riccardo Coletti, sindaco di Sigillo.