Nuovi strumenti per combattere il virus dell’HIV arrivano dal Selenio. A dirlo è un lavoro pubblicato sulla rivista americana J Med Chem dai professori Oriana Tabarrini e Claudio Santi del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con Christophe Pannecouque del Rega Institute di Lauven in Belgio, leader mondiale per gli studi biochimici sul virus.
Le nuove molecole sono state progettate e sintetizzate dal dottor Luca Sancineto presso il gruppo di Catalisi e Chimica Organica Verde del prof Santi grazie a una borsa di studio erogata dal Consorzio Interuniversitario Nazionale di ricerca in Metodologie e Processi Innovativi di Sintesi.
“Innovativo è il ‘target’ dei nostri composti, la proteina NCp7 – spiega il dottor Sancineto -. Questo ‘bersaglio’ non è facile da raggiungere e controlla passaggi fondamentali per la vita e la replicazione del virus. Le molecole selenorganiche che abbiamo realizzato intervengono inibendo selettivamente questa proteina e uccidendo il virus con un meccanismo contro il quale il virus non ha, ancora, imparato a difendersi. L’altro aspetto interessante è infatti l’attività di questi composti su tutte le varianti del virus HIV comprese le forme resistenti ai farmaci attualmente in uso e gli isolati clinici”.
Un risultato importante, quindi, anche se ancora preliminare, che rimarca ancora una volta l’efficacia della collaborazione multidisciplinare che Perugia sta coordinando proprio nel campo delle ricerche sul Selenio attraverso il network internazionale SeS-Redox and Catalysis, e che punta a scardinare i preconcetti sulla tossicità che hanno per decenni rallentato la ricerca sul Selenio rimarcandone interessanti potenzialità terapeutiche.