In occasione dell’Anno internazionale della luce 2015 il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di Unimore (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia) promuove due appuntamenti culturali a Reggio Emilia. Si inizia mercoledì 20 maggio con un seminario e si prosegue giovedì 21 maggio con uno spettacolo teatrale che ha come autore e interprete un docente del Dipartimento su una delle dispute più appassionanti della storia della scienza.
Il 2015 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite l’anno internazionale della luce, un’iniziativa mondiale con cui si vuole accrescere la consapevolezza sull’importanza della luce per uno sviluppo sostenibile. Nell’occasione il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria – DISMI di Unimore (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia) promuove La Natura della Luce, un’iniziativa culturale a Reggio Emilia che prevede due appuntamenti.
Si inizia mercoledì 20 maggio, alle ore 16.00 presso il Padiglione Buccola, Campus S. Lazzaro, (viale Amendola 2), a Reggio Emilia, con un seminario del prof. Stefano Ossicini, dal titolo Il premio Nobel per la fisica 2014: luce bianca, una storia lunga ed affascinante. Il Nobel per la Fisica 2014 è stato assegnato a tre ricercatori giapponesi per l’invenzione dei LED blu, un’invenzione di oltre vent’ anni fa che ha rivoluzionato l’illuminazione.
Si proseguirà poi giovedì 21 maggio, alle ore 21.00, presso il teatro San Prospero (via Guidelli 5),sempre a Reggio Emilia con uno spettacolo teatrale su di un testo scritto e interpretato dallo stesso prof. Stefano Ossicini “L’Aureola: Newton, Huygens e la Natura della Luce”, realizzato dal Teatro dell’Otium con interpreti, oltre al docente del Dismi, Matteo Bertocchi e Franca Manghi.
Il testo teatrale è ambientato a Londra nel 1689. Due grandi scienziati si sfidano in una partita senza esclusioni di colpi, scientifici e personali, sulla natura della luce: sono l’olandese Christiaan Huygens, inventore dell’orologio a pendolo e scopritore degli anelli di Saturno, e l’inglese Isaac Newton, autore della teoria della gravitazione universale. Un terzo personaggio, la Fama, è l’arbitro della situazione. Grazie a lei sapremo com’è andata a finire, oltre il limite della vita dei due protagonisti, una delle dispute più appassionanti della storia della scienza.
Lo spettacolo è a ingresso libero.
Stefano Ossicini è professore ordinario di Fisica Sperimentale presso il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di Unimore, ricercatore all’Istituto Nanoscienze del Cnr di Modena e presso il Centro «EN&TECH» di Reggio Emilia su risparmio energetico e energie rinnovabili. In ambito divulgativo è autore della commedia Non ho nulla da rimproverarmi: 1911 Stoccolma e dintorni, sulla figura di Marie Curie (Scienza Express 2013) e del libro L’universo è fatto di storie, non solo di atomi (Neri Pozza 2012).
Questo post è stato pubblicato il 19 Maggio 2015
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