“Con Castellucci – si legge nella motivazione – siamo di fronte non soltanto ad un protagonista assoluto della scena contemporanea, i cui lavori sono stati presentati in più di cinquanta Paesi e prodotti dai più prestigiosi teatri e festival del mondo, ma a un artista che ha contribuito a cambiare profondamente il modo di pensare e di fare il teatro nella nostra epoca, così come seppero fare, ai loro tempi, i maestri novecenteschi premiati alcuni anni or sono” (ricevettero la laurea ad honorem all’Alma Mater Jerzy Grotowski, Eugenio Barba, Luca Ronconi, Pina Bausch).
Fondatore assieme a Claudia Castellucci e Chiara Guidi della Socìetas Raffaello Sanzio, Romeo Castellucci ha realizzato spettacoli come regista, ideatore di scene, luci, suoni e costumi, oltre ad essere autore di scritture di teoria che percorrono il cammino del suo teatro. È stato tra l’altro insignito di numerosi premi e onorificenze tra cui il Leone d’Oro alla carriera della Biennale Teatro di Venezia.
Nel 2014 il Comune di Bologna ha dedicato all’artista il progetto speciale “e la volpe disse al corvo. Corso di Linguistica generale”, teso ad innescare un contatto vivo tra l’arte contemporanea e il contesto urbano. Realizzato con la Socìetas Raffaello Sanzio, curato da Piersandra Di Matteo e sostenuto anche dalla Regione Emilia Romagna, “e la volpe disse al corvo” ha presentato nell’arco di cinque mesi un articolato calendario di appuntamenti che hanno coinvolto in maniera attiva le istituzioni culturali della città e riscontrato un ottimo successo di pubblico e di critica, aggiudicandosi il Premio Ubu come “Miglior progetto artistico e organizzativo”.
Mercoledì 22 aprile alle ore 17.30 Romeo Castellucci incontrerà il pubblico al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna in occasione della presentazione di “Toccare il reale. L’arte di Romeo Castellucci” (Cronopio, Napoli, 2015). Il volume, curato da Piersandra Di Matteo, raccoglie non solo gli scritti degli studiosi che hanno partecipato al Convegno Internazionale “La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellucci” – che si è svolto al Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna nella cornice del progetto “e la volpe disse al corvo” – ma anche le riflessioni e le fotografie di quanti hanno seguito negli anni il suo lavoro e un insieme di sguardi, a dieci anni di distanza dalla 37° Biennale di Teatro di Venezia diretta dall’artista. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti disponibili.
Questo post è stato pubblicato il 14 Aprile 2015
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