Telethon ha scelto L’Aquila come centro di studio per l’osteopetrosi, una malattia delle ossa, dovuta a mutazioni che impediscono all’osso di rinnovarsi adeguatamente. Il risultato di questo difetto e’ la presenza di troppo osso che occlude le cavita’ interne ed impedisce ad organi importanti, come il midollo osseo ed il sistema nervoso, di funzionare adeguatamente. Le ossa diventano fragili e si fratturano. Inoltre e’ molto difficile farle riparare e si infettano facilmente. Ci sono molte forme di osteopetrosi, ed una in particolare, chiamata osteopetrosi autosomica dominante di tipo 2 (ADO2) o malattia delle ossa di marmo, colpisce i ragazzi e non ha alcuna possibilita’ di cura. Telethon punta sulla cura delle malattie rare e l’ADO2 e’ una di queste. Gli studi eseguiti dai ricercatori dell’Universita’ dell’Aquila hanno permesso di identificare una cura sperimentale che si mostra promettente ma che ha ancora bisogno di essere sviluppata affinche’ nel futuro possa essere usata per far guarire i malati di ADO2. Telethon ha dato fiducia ai ricercatori aquilani e li ha finanziati affinche’ la cura possa diventare realta’. Sara’ un lavoro lungo e faticoso, come accade sempre per lo sviluppo di nuove terapie. Ma “chi ben comincia e’ a meta’ dell’opera” ed i ricercatori finanziati da Telethon hanno gia’ ottenuto risultati promettenti. Inoltre essi hanno entusiasmo, vivono in un ambiente internazionale e possono contare sulla collaborazione di gruppi esperti sia in Italia che all’estero. Mattia Capulli e’ uno di loro. Ha lavorato alacremente in questi anni all’interno dei gruppi di ricerca diretti dalla professoressa Anna Maria Teti e dalla dott.ssa Nadia Rucci. Egli ha 33 anni e vanta gia’ una vasta esperienza internazionale, maturata soprattutto alla Columbia University di New York. Insieme ad Antonio Maurizi, studente del corso di laurea in Biotecnologie Mediche, afferente al Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologie diretto dal prof. Edoardo Alesse, attualmente negli Stati Uniti per un periodo di addestramento, ha messo a punto la terapia sperimentale dell’ADO2, lavorando con entusiasmo e competenza.
Il lavoro continua, ma Telethon ha bisogno del sostegno dei cittadini italiani per portare a termine i suoi progetti.
“L’Aquila, una citta’ generosa e sensibile”, dice Anna Maria Teti professore ordinario di Istologia presso il Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologie “rispondera’ certamente alla maratona Telethon, iniziata ieri e che terminera’ il giorno 15, con la stessa solidarieta’ con la quale i cittadini italiani l’hanno aiutata dopo il terremoto.
Noi ricercatori aquilani metteremo tutto il nostro impegno affinche’ il sogno diventi realta’ e per questo confidiamo nella generosita’ degli abitanti di questa meravigliosa citta'”.
Questo post è stato pubblicato il 9 Dicembre 2014
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