Attenzione però, non tutte le relazioni iniziate all’università giungono al lieto fine e ve lo dice chi l’amore all’università l’ha vissuto e tante volte l’ha subito.
Ci son quei casi in cui l’amore te lo porti dietro dal liceo, “picci picci bau bau”, un diario pullulante di foto e cuori, timide sarete sedute al primo banco evitando lo sguardo del collega carino.
C’è chi, invece, quello sguardo lo cerca, lo vuole, lo desidera e farà di tutto per accaparrarselo. Portamento da passerella tra i corridoi di facoltà, risatina sterile e scotolata di capelli se capita di trovarvi vicini alla macchinetta del caffè e lui, solitamente “piacione”, vi dirà: “posso offrirti un caffè?” .
Con i miei anni di università però ho scoperto che, dietro quelle quattro semplici parole “posso offrirti un caffè”, si cela la più scontata tra le proposte indecenti e questo accade quando uno dei due interlocutori è uno studente fuori sede e il caffè, lo invita a prendere a casa.
Ci sono poi quelle storie che iniziano inconsciamente proprio durante le prime lezioni e te le trascinerai per tutto il resto del percorso universitario. Tu provi a mollare la presa ma lui ti pedinerà, tartasserà con messaggi e chiamate e ringrazio il cielo che ai tempi non esisteva ancora whatsapp , ti porterà regali nel reparto dove stai facendo tirocinio, ti dedicherà canzoni e imbratterà ogni muro circondante la tua abitazione. Lo stalker crederà pure ad improbabili storie in cui tu a 22 anni sia stata già sposata e subito abbandonata e per questo non vuoi intraprendere nuove storie.
Ci son quei flirt di colleghi evidenti a km di distanza. Colleghe gelose di altre colleghe che chiudono le porte in faccia e si presentano agli esami mano nella mano con il ragazzo conteso e lo espongono stile trofeo.
Ci sono storie che scopri dopo anni di tue amiche col ragazzo con cui stavi tu venute a galla perché lui, alla Beautiful, si sta sposando con un’altra e l’”amica” gli lancia invettive nei corridoi della facoltà.
Ci sono quegli amori su cui non avresti scommesso niente e invece li rivedi alla fine del percorso più forti di prima, più innamorati che mai.
Ci sono delle sessualità che si riscoprono all’università , personalità che si espongono e che iniziano a vivere.
Ci sono quegli sguardi che si incrociano su un bus e si ritrovano con stupore all’esterno della stessa facoltà, occhi che non hanno mai smesso di guardarsi nonostante ci siano state altre persone a far barriera, sguardi che si sono dati conforto prima di un esame o che si sono commossi durante quel “la proclamo dottore…” . Sguardi che hai sperato di incontrare quando la ricerca di un futuro migliore vi ha portati a vivere lontani.
Amori nati all’università, saltando le lezioni per andare al mare, preparando un pranzo e poi ripetere fino a notte fonda perché domani c’è l’esame, consolando quando poi non andava bene, scappando ricevendo il messaggio “sto male”, preferendo sempre lui o lei agli altri.
Che ti abbia portato al “per sempre” o sia stata una parentesi più o meno duratura, l’amore ai tempi dell’università sarà sempre il più importante, passionale, irrazionale, immaturo e vivo sentimento che tu potrai mai provare.
Questo post è stato pubblicato il 17 Novembre 2014
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