“Prima della rivoluzione”, “Novecento”, “Io e te”. Sono i tre set di Bernardo Bertolucci dai quali sono tratte le fotografie da oggi esposte nel centro di Parma: le immagini di una mostra fotografica sui generis, per lo più all’aperto, con la quale continua l’omaggio di Parma al grande regista in vista della laurea magistrale honoris causa in “Storia e critica delle arti e dello spettacolo” che gli sarà conferita dall’Università di Parma il prossimo 16 dicembre al Teatro Regio.
La mostra, inserita nel cartellone di “Parma per Bernardo Bertolucci”, è organizzata dall’Università di Parma e dal Comune di Parma, ed è realizzata con il sostegno di Fondazione Cariparma e FB Services. La direzione artistica è di Solares Fondazione delle Arti. L’allestimento è di Macrocoop.
Oggi l’inaugurazione sotto il Portici del Grano del Palazzo Municipale di Parma, con gli interventi del Rettore dell’Università Loris Borghi, del Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Laura Maria Ferraris, di Michele Guerra, coordinatore di “Parma per Bernardo Bertolucci”, del Consigliere della Fondazione Cariparma Stefano Andreoli.
Tre le “location” scelte per l’esposizione delle fotografie: i Portici del Grano (Palazzo Municipale, piazza Garibaldi), i Portici dell’Ospedale Vecchio (via Massimo D’Azeglio), l’Atrio del Palazzo Centrale dell’Università degli Studi di Parma (via Università).
In un’assoluta “invasione” della città attraverso tre dei suoi luoghi-simbolo, e in piena compenetrazione con essi, il cinema di Bernardo Bertolucci “si appropria” del centro con scatti dai set di tre opere particolarmente significative del suo percorso artistico: la Parma anni Sessanta di “Prima della rivoluzione”, la Bassa contadina dell’epopea di “Novecento”, la cantina romana degli anni Duemila di “Io e te”, l’ultimo film del Maestro, tratto da un romanzo di Niccolò Ammaniti.
Nel complesso sono esposte 78 fotografie, in grandi formati.
Sotto i Portici del Grano sono in mostra immagini di “Io e te”, gran ritorno dietro la macchina da presa del regista parmigiano a quasi dieci anni dal precedente “The Dreamers”. Ancora una storia di ragazzi, capace di raccontare con delicatezza e intensità rare la difficile ricerca di sé, la confusione e il dolore di due giovani. Quelle in mostra a Parma sono fotografie inedite, di proprietà dello stesso Bertolucci.
I Portici dell’Ospedale Vecchio ospitano invece scatti dal set di “Prima della rivoluzione”, il secondo film di Bertolucci ma certo il più importante della sua prima fase produttiva, storia dell’amore impossibile fra il ventenne Fabrizio e Gina, sorella della madre, che anche oggi, a cinquant’anni di distanza, mantiene intatto tutto il suo valore poetico e di analisi intima e sociale. Le immagini provengono dall’archivio di 140 fotografie che Solares Fondazione delle Arti possiede dei film di Bertolucci, esposte nel 2010 al MOMA di New York in una mostra organizzata proprio da Solares. Gli scatti scelti per i Portici dell’Ospedale Vecchio sono stati realizzati dal fotografo parmigiano Giovanni Lunardi e dal regista parmigiano Francesco Barilli, che di “Prima della rivoluzione” fu protagonista con Adriana Asti. Si tratta di immagini che dopo l’esposizione newyorchese non sono più state in mostra.
Nell’Atrio del Palazzo Centrale dell’Università di Parma trovano infine spazio scatti che un fotografo parmigiano, Giovanni Ferraguti, ha realizzato negli anni seguendo il percorso artistico di Bernardo Bertolucci. Immagini in gran parte del set di “Novecento”, la grande epopea della cultura contadina e della lotta di classe girata alla Corte delle Piacentine di Roncole nel 1976, ma non solo.