L’Ateneo di Parma esprime per questo il proprio vivo disappunto per un’indagine che, sulla base di cifre non corrette, lo cita come esempio negativo ledendo così indubbiamente, tra l’altro, l’immagine e la percezione dell’Università di Parma da parte dell’opinione pubblica.
L’Università di Parma desidera quindi rettificare i dati diffusi da Federconsumatori, per ristabilire un principio di verità che crede doveroso e verso il quale è tanto più necessario essere scrupolosi per argomenti del genere.
Si sottolineano ad esempio le notevoli discrepanze delle cifre indicate per la fascia di reddito più alta, sia per quanto riguarda le facoltà umanistiche (differenza di quasi 700 euro, 1.939,68 euro indicati invece di 1.262,68) che per quelle scientifiche (differenza di 634,56 euro, 2055,50 euro indicati invece di 1.420,94 euro). Si tratta di discrepanze tutt’altro che irrilevanti, e che com’è evidente possono essere altamente disorientanti per l’opinione pubblica e danneggiare in modo significativo la percezione di alcuni atenei a favore di altri.
Di seguito il raffronto completo tra i dati diffusi da Federconsumatori e quelli reali dell’Università di Parma:
Dati Federconsumatori | 1ª Fascia (6.000 €) | 2ª Fascia (10.000 €) | 3ª Fascia (20.000 €) | 4ª Fascia (30.000 €) | 5ª Fascia (massimo) | ||
739,38 € | 739,38 € | 839,68 € | 1139,68 € | 1939,68 € | |||
Dati Università di Parma | 1ª Fascia (6.000 €) | 2ª Fascia (10.000 €) | 3ª Fascia | 4ª Fascia | 5ª Fascia (oltre 65.000 €) | ||
(10.000 – 18.000 €) | (18.000 – 20.000 €) | (20.000 – 28.000 €) | (28.000 – 30.000 €) | ||||
662,68 € | 662,68 € | 662,68 € | 712,68 € | 712,68 € | 862,68 € | 1262,68 € |
Dati Federconsumatori | 1ª Fascia (6.000 €) | 2ª Fascia (10.000 €) | 3ª Fascia (20.000 €) | 4ª Fascia (30.000 €) | 5ª Fascia (massimo) | ||
855,50 € | 855,50 € | 955,50 € | 1255,50 € | 2055,50 € | |||
Dati Università di Parma | 1ª Fascia (6.000 €) | 2ª Fascia (10.000 €) | 3ª Fascia | 4ª Fascia | 5ª Fascia (oltre 65.000 €) | ||
(10.000 – 18.000 €) | (18.000 – 20.000 €) | (20.000 – 28.000 €) | (28.000 – 30.000 €) | ||||
820,94 € | 820,94 € | 820,94 € | 870,94 € | 870,94 € | 1020,94 € | 1420,94 € |
Si precisa che da quest’anno accademico l’Università di Parma prevede 6 fasce di tassazione.
FASCIA | VALORE ISEE | VALORE ISPE | ||
---|---|---|---|---|
1ª | 0 | 18.000,99 € | 0 | 35.000,99 € |
2ª | 18.001,00 € | 28.000,99 € | 35.001,00 € | 44.800,99 € |
3ª | 28.001,00 € | 38.000,99 € | 44.801,00 € | 57.000,99 € |
4ª | 38.001,00 € | 54.000,99 € | 57.001,00 € | 81.000,99 € |
5ª | 54.001,00 € | 65.000,99 € | 81.001,00 € | 91.000,99 € |
6ª | da 65.001,00 € | da 91.001,00 € |
Si precisa inoltre che l’Università di Parma ha assunto tale modalità di tassazione considerando il fatto che normalmente chi ha ISEE molto bassi (inferiori a 18.000 euro) fruisce anche di borse di studio rilasciate dell’ente regionale per il diritto allo studio (in questo caso ER-GO) ed è di conseguenza esonerato dalla tassa universitaria. Pertanto tutti questi studenti dovranno versare esclusivamente la tassa regionale e il bollo, per un importo complessivo di soli 172 euro
Va segnalato inoltre che sono presenti riduzioni per studenti meritevoli, che arrivano fino a un esonero totale della seconda rata indipendentemente dal reddito.
Altre agevolazioni riguardano tutti gli studenti indipendentemente dalla fascia ISEE/ISPE di appartenenza.Tra queste la riduzione di 300 euro per studenti lavoratori, maternità, ricovero ospedaliero e, in presenza di una situazione reddituale specifica, il rimborso di 300 euro per secondo (o successivo) familiare iscritto all’Università di Parma.
Per altro verso l’Università di Parma ha inteso assicurare la tassazione ordinaria a studenti con un ISEE che si attesta entro un limite di 28.000 euro, limite che può considerarsi congruo per versare una tassa ordinaria.
I commenti dei rappresentanti degli studenti nel CDA dell’Ateneo:
“Sono molto rammaricato, anche perché da rappresentante degli studenti ho partecipato ai lavori della Commissione di riforma del sistema di tassazione– afferma Matteo Ulivieri, rappresentante della Sinistra Studentesca Universitaria nel Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo -. Leggendo i numeri diffusi da Federconsumatori sembra che quei numeri vadano contro gli studenti, invece non è affatto così. Il nuovo sistema di tassazione favorisce in realtà gli studenti, in maniera nettamente superiore rispetto al passato e rispetto ad altre realtà italiane che abbiamo studiato, come gli Atenei del nord citati nel comunicato di Federconsumatori. Tutta la commissione ha lavorato a vantaggio degli studenti e per gli studenti”.
“Sono molto sorpreso da quanto emerge dal comunicato di Federconsumatori: il nuovo sistema di tassazione prevede una diminuzione dell’importo per gli studenti che si trovano in prima fascia, nonché esoneri in base al merito, oltre che esoneri di importo rilevante a favore degli studenti lavoratori– osserva Thomas Frai Eman, rappresentante dell’UDU Parma nel CDA dell’Ateneo -. Sicuramente, è ancora possibile apportare dei miglioramenti: come emerso nel corso della discussione relativa all’approvazione del sistema di tassazione, infatti, è necessario predisporre per l’anno prossimo la modalità di iscrizione part-time, che consentirà agli studenti che non possono frequentare a tempo pieno di pagare un importo sensibilmente più basso”.
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Questo post è stato pubblicato il 9 Novembre 2014
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