Sulle cause della mancata crescita dell’Italia negli ultimi vent’anni c’è molta confusione. Fino a poco tempo fa andava di moda prendersela coi Cinesi e la globalizzazione, oggi è il turno dell’euro e della normativa sul lavoro, domani chissà. È possibile rispondere seriamente alla domanda senza scadere nell’ideologia? Secondo l’economista Luigi Zingales sì ed è, anzi, urgente farlo. Per questo ha condotto uno studio che dimostra come la mancata crescita sia dovuta all’incapacità delle aziende Italiane, in particolare PMI, di agganciare il treno della rivoluzione tecnologica. Zingales indaga e analizza anche le cause profonde di questa incapacità: l’assenza di meritocrazia nella selezione e promozione manageriale, a sua volta effetto di familismo amorale e capitalismo clientelare.
Di come curare questa “malattia” e invertire la rotta Zingales discuterà in un incontro con il pubblico bresciano, organizzato a Economia dall’Associazione Diplomati Master di Università e Impresa, mercoledì 29 ottobre alle 20:30, nell’Aula Magna di contrada Santa Chiara, moderato da Federico Fubini, editorialista e inviato de La Repubblica.
Non è un caso che l’economista abbia voluto presentare l’importante ricerca a Brescia, cioè su un territorio ancora a forte presenza di PMI, che se da un lato stanno resistendo a una crisi senza precedenti, dall’altro sanno bene che per continuare a stare sul mercato hanno una sola strada da percorrere: quella della crescita.
Questo post è stato pubblicato il 29 Ottobre 2014
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