Nel 2006 la Facoltà di Medicina Veterinaria, ora Dipartimento, dell’Università degli Studi di Perugia, ha istituito il Master di 2° livello in Dairy Production Medicine, riservato ai soli medici veterinari. Ora è stata messa a punto la terza edizione del Master in Dairy Production Medicine; le domande di partecipazione devono essere presentate entro il 9 dicembre 2014.
Questo percorso formativo post-laurea punta a modernizzare le conoscenze dei veterinari buiatri nella gestione sanitaria delle singole bovine (sempre più veri e propri “atleti metabolici”) e nella clinica d’allevamento e fornirgli i migliori strumenti culturali per interagire attivamente con gli zootecnici e i veterinari specializzati che, insieme all’allevatore, costituiscono l’equipe di gestione di allevamenti in grado di competere a livello internazionale.
E’ questo il punto di arrivo dell’incessante ricerca di perfezione tecnica ed economica da parte degli allevatori italiani di vacche da latte che necessita del supporto di veterinari buiatri sempre più specialisti di tutti quei fattori (genetici, ambientali, manageriali, nutrizionali e sanitari) che concorrono a condizionare le performance produttive, riproduttive, sanitarie e anche economiche delle singole bovine e dell’intero allevamento. Inoltre il veterinario buiatra avrà sempre di più una responsabilità oggettiva verso la salubrità degli alimenti di origine animale, all’eticità e sostenibilità delle produzioni.
La terza edizione del Master si arricchisce di ulteriori competenze grazie all’accordo didattico con Hachaklait Veterinary Service LTD (Israele) per l’epidemiologia e con la Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche di Brescia per la Biosicurezza, che affiancano le ormai “storiche” collaborazioni con l’ANAFI (Associazione nazionale allevatori frisona italiana) per la genetica, con i docenti di 12 atenei, il Mastitis Council Italia e i migliori liberi professionisti italiani.
“Lo stile del Master – spiega il coordinatore professor Maurizio Monaci – è quello coerente all’approccio culturale e scientifico tipico del vecchio mondo e di buona parte della cultura asiatica ossia si intende dotare il professionista di tutti quelle conoscenze di base (ricerca) e applicative (sviluppo tecnologico) necessarie ad un approccio professionale alle mutevoli esigenze delle bovine la latte e dei consumatori”.
Questo post è stato pubblicato il 27 Ottobre 2014
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