Le strisce blu – si legge in una nota del Collettivo Universitario Autonomo – preannunciano una tassa sul parcheggio che già in passato il rettore Lagalla aveva cercato senza successo di imporre. Una recente delibera del cda del nostro ateneo ha stabilito che da quest’anno anche gli studenti dichiarati esenti per reddito dovranno pagare la tassa di iscrizione Miur, bolli, diritti fissi e tasse regionali, corrispondenti a 446 euro. E, nonostante si dica che questi soldi servono ad aumentare l’offerta di servizi, non si ha alcun riscontro di questi anzi la vita universitaria continua ad offrire disagi di ogni tipo”.
“Una recente delibera del Cda del nostro ateneo – afferma Gianmarco Cordaro del Collettivo – ha stabilitoche da quest’anno anche gli studenti dichiarati esenti per reddito dovranno pagare la tassa di iscrizione MIUR, bolli, diritti fissi e tasse regionali, corrispondenti a 446 euro. E, nonostante si dica che questi soldi servono ad aumentare l’offerta di servizi, non si ha alcun riscontro di questi anzi la vita universitaria continua ad offrire disagi di ogni tipo. A tutto ciò si aggiunge il fatto che per assumere 148 mila docenti precari nel 2015 servirà 1 miliardo di euro che verrà finanziato dallo stesso Ministero dell’istruzione attraverso tagli ad università e ricerca pari a ben 400 milioni di euro. Insomma una buona istruzione fondata su tagli alla formazione e su tasse sempre più numerose ed esose. L’azione di oggi ha mirato dunque a palesare il nostro assoluto dissenso alla situazione attuale in cui grava il sistema universitario che in particolare nella tassa per il parcheggio palesa l’ennesimo attacco alle tasche degli studenti e delle loro famiglie”.
“Ovvio risulta come gli organi di potere e istituzionali – continua Federico Guzzo – cerchino nella pratica di negarci il diritto fondamentale allo studio rendendolo del tutto esclusivo secondo parametri di natura economica. Tasse sempre più inostenibili, ancora tagli a un settore che già risulta essere sin troppo martoriato, adozione di misure come il numero chiuso quale strumento per giustificare le politiche di austerità e impoverimento della governance accademica che restringe a pochi la possibilità di affrontare il percorso di studi universitari. Questo è lo scenario che ci si presenta innanzi e a cui dobbiamo fermamente opporci attraverso una collettiva presa di coscienza del corpo studentesco quale reale protagonista del mondo universitario e delle sue sorti. Pensiamo che sia necessario creare momenti di discussione collettiva sull’attuale situazione e sulle modalità per annientarlo e pertanto invitiamo tutti gli studenti ad una assemblea universitaria che si terrà mercoledì 1 ottobre alle 16.30 nell’Aula Seminari della facoltà di Lettere e Filosofia”.
Questo post è stato pubblicato il 30 Settembre 2014
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