Sono le prime due diplomate della Scuola di studi superiori “Giacomo Leopardi”, il prestigioso corso di studi di eccellenza dell’Università di Macerata inaugurato cinque anni fa: Lucia Mariani, ventiquattro anni, di Ancona, e Lucrezia Lorenzini, venticinque anni, di San Severino, hanno raggiunto il traguardo con il massimo dei voti.
Entrambe si erano laureate con lode a luglio dello scorso anno, Lucia in lettere classiche con la tesi “Anonomastos onomastos: un percorso diacronico sui nomi di dio”, relatore il prof. Claudio Micaelli; Lucrezia in giurisprudenza con la tesi di diritto costituzionale “L’opinione dissenziente:profili costituzionali e aspetti problematici” insieme al prof. Filippo Benelli.
Giovedì scorso, 26 giugno, le due ragazze hanno fatto il bis raggiungendo la lode anche per il diploma della Scuola, diretta dal prof. Angelo Ventrone, l’una con la tesi “Tra mito e realtà: il sacrificio nell’antica Grecia” discussa con il prof. Ugo Fabietti dell’Università Milano Bicocca, l’altra con “Diritti “sotto stress”: internet e diritti all’oblio” sempre con il prof. Benelli.
“Il momento della proclamazione – commenta Lucia Mariani – è stato molto bello e unico: mi sono scoperta piena di gioia e gratitudine per il percorso fatto in questi anni. Condividere questo traguardo con i miei genitori, gli amici e colleghi lì presenti è stato fondamentale: il traguardo stesso non sarebbe stato possibile se – da ognuno a suo modo – non fossi stata accompagnata e sostenuta in questo cammino.
La Scuola è stata per me un luogo di crescita, umana e culturale: difficile, se non impossibile, riassumere la ricchezza di esperienze e fatti accaduti nel corso degli anni. I principi cardine della Scuola hanno permesso un accrescimento della mia formazione e un ampliamento dei miei orizzonti: l’interdisciplinarietà, per cui ho scoperto e studiato argomenti che non avrei mai toccato nel mio “semplice” percorso curricolare universitario; l’internazionalizzazione, per cui sono molto contenta e grata delle due esperienze svolte all’estero (entrambe a Leuven, in Belgio), che non avrei fatto se non esortata in questo senso dalla Scuola, e in particolare dalla mia tutor, la professoressa Giovanola. Rifarei la scelta di tentare l’esame di ammissione alla Scuola e auguro ai miei colleghi, attuali e futuri, di poter percorrere e concludere il loro percorso di studi riscontrando che la fatica e i sacrifici non sono ostacolo ma, anzi, possibilità di godere ancora di più degli obiettivi e delle mete raggiunte. Ringrazio, infine, l’Università di Macerata per avermi dato questa occasione e, una ad una, tutte le persone con cui ho condiviso e vissuto questo percorso: dal direttore ai tutor e ai docenti, dal personale della segreteria agli amici e compagni della Scuola”.