“Tre minuti, solo tre minuti per fidarti di me”, cantava in una famosa canzone Giuliano Sangiorgi. Ma cosa c’entrano i Negramaro con il mondo delle Start Up? Apparentemente nulla, se non fosse che oggi è arrivato il momento per 19 team di Startupacademy di presentare il proprio progetto di impresa all’interno dell’Aula Magna dell’Università di Catania. Volge dunque al termine il contest di ateneo che ha guidato studenti e dottorandi alla realizzazione di un business plan e di una versione beta della propria idea innovativa.
Attraverso l’elevator pitch, la modalità tipica per convincere o ingraziarsi un potenziale investitore, le squadre stanno per mostrare la propria idea. Quella stessa idea che hanno inizialmente amato e che nel corso di questo ciclo di seminari hanno cresciuto come un figlio. Ecco perché, all’interno di un mondo come quello dell’economia fatta di numeri e tabelle, delle parole d’amore come quelle dei Negramaro non sono fuori luogo.
Noi di Liveuniversity siamo oggi doppiamente presenti: per raccontarvi questo momento di orgorglio per l’intero ateneo e perché a questo contestabbiamo partecipato con il “concept” Liveuniversity. Per dovere di cronaca e per sportività, vi riportiamo il link per conoscere in sintesi i team partecipanti: h
LIVE: LE PAROLE DEL PRORETTORE E DEL PRESIDENTE DELLA SCUOLA SUPERIORE
A BREVE I NOMI DEI VINCITORI: Alessandra Gentile, prorettore dell’Università di Catania, ha portato i saluti di Giacomo Pignataro e ha espresso parole di soddisfazione: «Credo che Startupacademy sia stata un’attività di grande valore formativo per tutti. La competizione deve essere lo stimolo per gli studenti che si apprestano a proseguire il proprio percorso di studi con una laurea magistrale o un dottorando, oltre che a intraprendere un’attività di impresa».
Prima della presentazione del contest da parte del professore Rosario Faraci, è intervenuto il presidente della Scuola Superiore dell’Università di Catania, la quale ha ospitato gli incontri e i seminari del contest: «Questa manifestazione può essere l’esempio di come le diverse componenti dell’ateneo, tra cui il COF e il Capitt possano lavorare sinergicamente per grandi progetti. E’ importante essere pronti a scommettere su sé stessi. Imparare a rischiare e mettersi in gioco è la maniera migliore per costruire il futuro della nostra terra».
Questo post è stato pubblicato il 22 Maggio 2014
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