“Potremmo abolire il test di medicina” e preferire “il modello francese, un primo anno aperto a tutti con sbarramento finale: se passi gli esami ti iscrivi al secondo anno, altrimenti sei fuori”. La proposta e’ del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che, in un colloquio con il Corriere della Sera riconosce che “il bilanciamento tra fabbisogno di camici bianchi e numero di laureati e’ sacrosanto. Ma non e’ detto che il sistema dei test a risposta multipla sia il migliore”. “Non e’ che cosi’ passare diventa piu’ facile – ha sottolineato il Ministro – . Semplicemente si spalma la valutazione della prova di un singolo giorno, ai risultati di un anno intero di studio”. Giannini affronta anche il tema dei tagli da 15 milioni: “non si tratta di soldi tolti all’universita’ ma di risparmi chiesti al ministero dell’Istruzione che troveremo il modo di non far pesare sugli atenei. Pero’ aggiungo che mi confrontero’ presto con il ministro Padoan per chiedergli una necessaria inversione di rotta. Il governo dev’essere coerente con le proprie dichiarazioni. Se cosi’ non fosse sarebbe un problema. Siamo una maggioranza che ha il suo perche’ in quanto intende cambiare strutturalmente il Paese non solo sul lavoro ma anche sulla scuola”. Due i cantieri programmatici che rimarranno aperti fino a luglio: uno sulla valorizzazione della funzione docente e l’altro sul rilancio dell’istruzione tecnica e professionale. “La rottura di una visione monolitica del copro insegnante – ha spiegato – dove non importa quello che fai, l’impegno che ci metti, perche’ non sono previsti avanzamenti di carriera ne’ scatti di stipendio se non quelli legati all’anzianita’ di servizio. Se vogliamo una scuola di qualita’ bisogna poter premiare il merito dei singoli prof. Ci sono i test Invalsi – aggiunge- che misurano i risultati delle scuole ma penso anche al modello anglosassone basato sulle visite degli ispettori e al coinvolgimento dei dirigenti scolastici”; il ministro afferma di aver pronto il decreto per l’aggiornamento triennale delle graduatorie di istituto dove i neo abilitati con tirocini formativi avranno “un pacchetto di punti in piu'”. Giannini annuncia inoltre un nuovo concorso da 17mila posti per il 2015, salvo l’assorbimento degli oltre 11mila vincitori di quello del 2012. Il secondo cantiere “punta al rilancio dell’istruzione tecnica e della formazione professionale . Abbiamo intenzione di aprirlo a figure esterne al ministero, in particolare ai rappresentanti del mondo imprenditoriale”. . (AGI)
Questo post è stato pubblicato il 30 Aprile 2014
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