Nessuno dei quiz svolti a Napoli presso l’ateneo Federico II manca all’appello del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Dopo la diffusione in Rete della foto di una busta con il logo ministeriale gettata nella spazzatura a Napoli il Miur ha subito avviato le verifiche del caso: tutti i 5.500 plichi consegnati all’ateneo sono tornati al Cineca, il Consorzio interuniversitario che stampa, confeziona e valuta i test, e tutti i plichi sono regolarmente tracciabili. In particolare al Cineca sono tornati 3.766 plichi utilizzati, 1.731 plichi non utilizzati, 3 plichi sostituiti. Tutte le prove d’esame sono state corrette e dall’analisi dei verbali d’aula non sono emerse anomalie rispetto allo svolgimento dei quiz a Napoli. La busta trovata nella spazzatura è probabilmente una delle buste destinate a contenere il materiale ‘residuo’: secondo foglio per le risposte e fogli con i quesiti. Questo materiale non ha alcun valore ai fini della valutazione. Agli atenei viene chiesto il ritiro del materiale residuo da inserire nella busta che lo contiene, ma anche quando questo non dovesse essere riconsegnato nella busta i risultati della prova non sono in alcun modo inficiati.
Sulla Rete inoltre circola l’immagine di un compito che, secondo le notizie diffuse, un candidato avrebbe postato sui social network sostenendo di aver portato la prova a casa. Il compito è stato rintracciato: si tratta di una prova sostenuta a Roma, all’Università Sapienza, da un candidato che ha tentato di portare con sé il test ma è stato individuato ed espulso dalla commissione d’esame. La fotografia è stata scattata dallo stesso candidato mentre, durante la prova, si era recato in bagno. La prova è stata ritirata e annullata e, dopo essere stata verificata dal Cineca, si trova ora presso l’ateneo. Il Miur stigmatizza l’uso inappropriato che alcuni fanno di queste immagini al solo scopo di screditare il test e con il solo risultato di gettare nello sconforto le migliaia di giovani che con passione e impegno hanno sostenuto la prova. Nel rispetto di questi ragazzi il Ministero vaglierà tutte le segnalazioni degne di nota che emergono anche dalla Rete riservandosi di agire per vie legali nei confronti di chi dovesse diffondere informazioni false.

Questo post è stato pubblicato il 16 Aprile 2014

Redazione

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